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Dan Ink e Christopher Dän: il franchising che in poco più di un anno si impone come leader nazionale nel settore tattoo
Oggi 01-12-25, 11:58
C'è un fenomeno italiano che sta attirando l'attenzione degli investitori, dei media e del mercato retail: si chiama Dan Ink e nasce da un'idea e da un nome, Christopher Dän, imprenditore e fondatore del brand. Con poco più di un anno di attività, il gruppo ha raggiunto una crescita esponenziale nei numeri, nella presenza territoriale e nello sviluppo del modello di business, posizionandosi come il primo franchising nazionale nel settore dei tatuaggi per innovazione, standard qualitativi e scalabilità del format. La vera novità introdotta da Christopher Dän non è semplicemente quella di replicare un salone di tatuaggi, ma di trasformare il concetto stesso di tattoo store in un'esperienza di lusso accessibile, con un sistema operativo centralizzato, automatizzato e soprattutto replicabile. L'idea che ha rivoluzionato il mercato In un contesto dove lo standard di settore è sempre stato frammentato e disomogeneo, Dan Ink ha introdotto un concetto inedito: rendere un trattamento Luxury alla portata di tutti, senza rinunciare alla qualità e alla professionalità. Ogni store garantisce la massima qualità del mercato a prezzi estremamente competitivi. «Non regaliamo tatuaggi – sottolinea Christopher Dän – ma garantiamo una qualità altissima al miglior prezzo possibile. E allora perché una persona dovrebbe rivolgersi altrove?». All'interno dei diversi punti vendita distribuiti in Italia (oggi già oltre la dozzina), il cliente trova un ambiente altamente professionale, un metodo operativo certificato e un approccio alla cura estetica che ricorda lo standard delle boutique di lusso: attenzione ai dettagli, igiene, tecniche di tatuaggio avanzate e un percorso post-trattamento studiato per seguire il cliente dal primo appuntamento fino alla guarigione completa. L'esperienza è la stessa ovunque: questo è il cuore del modello. Il brand garantisce una manifattura artistica e operativa che ad oggi non ha eguali sul territorio nazionale. Il modello di business che parla agli investitori Il franchising Dan Ink nasce per essere replicato. E questo è ciò che ha reso il progetto la nuova meta degli investitori. Christopher Dän ha infatti sviluppato un sistema imprenditoriale automatizzato in grado di guidare l'affiliato anche se non ha alcuna competenza nel mondo tattoo. Il fondatore segue personalmente gli aspiranti franchisee, li valuta e, dopo un processo di selezione scrupoloso, li affianca nel percorso di apertura, formazione del personale e avviamento dello store. Tutto è supervisionato dal brand e dalle figure manageriali interne, riducendo al minimo le incognite tipiche di un'attività indipendente. Il punto di forza? Le performance dell'investimento. Per comprendere la portata di questo cambiamento basta un esempio: perché immobilizzare un capitale di 150.000 € in un immobile che genera un rendimento medio annuo del 10%, quando lo stesso importo applicato all'apertura di uno store Dan Ink ha un ritorno stimato massimo di 18 mesi? Qui nasce il potenziale del format: è un business che si muove con logiche industriali e numeri misurabili, non un progetto artigianale non scalabile. E il mercato lo sta premiando. Le richieste di apertura arrivano quotidianamente da ogni parte d'Italia e le previsioni per il 2026 sono chiare: si prospetta un anno da record. La visione di Christopher Dän La storia di Dan Ink coincide con quella del suo fondatore. Christopher Dän è un imprenditore che ha costruito il suo brand senza compromessi, modellando ogni dettaglio dell'esperienza del cliente e del sistema aziendale. La sua presenza non è solo gestionale ma creativa e strategica: segue personalmente lo sviluppo degli store, supervisiona i processi, definisce gli standard qualitativi e studia ogni innovazione per mantenere il marchio un passo avanti alla concorrenza. Uno scenario pronto a diventare leggenda Il franchising Dan Ink rappresenta oggi un caso di studio nel panorama italiano: un settore tradizionalmente artigianale è stato trasformato in una catena strutturata e tecnologica, capace di offrire qualità luxury a costi competitivi e allo stesso tempo aprire opportunità concrete a investitori e imprenditori emergenti. La determinazione del fondatore è chiara e dichiarata: Christopher Dän sta pilotando Dan Ink Group verso un futuro destinato a lasciare il segno. E se questa è solo la fase iniziale, la domanda che molti si stanno ponendo è la stessa: dove potrà arrivare un brand che in appena un anno è già diventato leader nazionale? Se la traiettoria rimane questa, il futuro non è solo promettente. È inevitabile.
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