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Dl Sicurezza, quasi rissa in Senato. Meloni: "Passo decisivo per la legalità"
04-06-2025, 21:57
Il via libera definitivo alla conversione in legge del decreto Sicurezza arriva, in Senato, dopo una mattinata di tensioni. Prima le proteste di Pd, M5S e Avs, con i senatori dei tre partiti seduti al centro dell'aula di Palazzo Madama, a simulare una di quelle manifestazioni non violente che il decreto punisce con il carcere. La seduta, che si è appena aperta, viene sospesa e su richiesta delle opposizioni si va in capigruppo dove i partiti di minoranza chiedono lo slittamento del ddl per la Separazione delle carriere (la decisione nel merito verrà presa giovedì mattina), mentre in aula iniziano le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sul decreto. Il clima resta teso, con il leader di Azione Carlo Calenda che critica la maggioranza perché "non si introducono reati penali con la fiducia", ma bacchetta anche lo "show" delle opposizioni: "È esattamente quello che vuole la destra e vi dico che in questo modo continuerà a governare questo Paese". Anche Matteo Renzi, con Iv, prende le distanze un po' da tutti: "Ho una visione diversa del dibattito parlamentare ma la mia indignazione è un punto senza ritorno". Dal canto loro Pd, M5S e Avs difendono la linea scelta: "Simulare una forma di resistenza passiva è legata alla nostra durissima critica al decreto", dice il capogruppo Pd Francesco Boccia in un punto stampa improvvisato con Alessandra Maiorino del M5S e Peppe De Cristofaro di Avs. "La condizione gravissima di svolta che noi chiamiamo autoritaria è sotto gli occhi di tutti - aggiunge Boccia - Protestiamo per la sudditanza della maggioranza che abbassa la testa davanti agli ordini del governo e umilia il Parlamento". "Il fatto che il dl sicurezza scada l'11 giugno, il giorno in cui arriva in aula la separazione delle carriere, dimostra lo scambio in atto e i ricatti incrociati tra le forze di maggioranza - rincara la dose Maiorino - Abbiamo chiesto in capigruppo che si riveda per lo meno quella data, posticipandola a settembre, affinché questo Parlamento sia in grado di esaminare una riforma costituzionale dall'impatto fortissimo, sulla giustizia e a riflesso sugli altri poteri". "Se questa protesta che abbiamo fatto la fanno dei lavoratori per strada da adesso è sanzionato con anni di galera - chiosa per Avs De Cristofaro -. Questa è una trasformazione radicale dello stato di diritto ed è il tentativo di far somigliare questo paese a uno stato di polizia ma si illudono se pensano che ci fermeremo e riusciranno a silenziare l'opposizione". In aula proseguono gli interventi fino all'ultimo, affidato al presidente della prima commissione, Alberto Balboni, FdI che va all'attacco delle opposizioni: "Capisco che vogliate stare dalla parte della criminalità organizzata piuttosto che da quella della povera gente". In aula scoppia la bagarre con la presidente di turno Anna Rossomando che censura ufficialmente le parole del senatore e riporta, a fatica, l'ordine in aula. Dal canto suo l'esponente FdI spiega di aver utilizzato "una figura retorica". "E comunque se qualcuno si è sentito offeso dalle mie parole mi scuso", aggiunge. Ma dopo una manciata di secondi torna all'attacco: "Andavate a trovare i terroristi e i mafiosi in carcere...". A quel punto si sfiora la rissa: alcuni deputati di opposizione si alzano dai banchi, scagliandosi e gridando contro il presidente della prima Commissione. Tra i più agguerriti c'è Calenda che scandisce urlando con l'indice teso: "Se vuoi fare il fascista di Colle Oppio ci vediamo lì, perché a me non mi accosti alla criminalità organizzata!". Non appena in aula torna la calma inizia la chiama e la fiducia passa con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un astenuto. Quasi immediato il messaggio di soddisfazione diffuso via social dalla premier Giorgia Meloni: "Il Governo compie un passo decisivo per rafforzare la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e dei nostri uomini e donne in divisa". In strada, nei pressi del Senato FdI festeggia con un flash mob dei parlamentari e il commento entusiasta del capogruppo Lucio Malan: "L'approvazione mantiene fede a un punto importantissimo del nostro programma che è garantire la sicurezza dei nostri cittadini". La Lega esulta con Matteo Salvini: "Da ministro, da genitore e da segretario della Lega sapere che ci sono più poteri e tutele per le forze dell'ordine, ci sono gli sgomberi immediati per le case occupate abusivamente, si inaspriscono i reati per le borseggiatrici e per i truffatori di anziani, insomma sono alcune norme di civiltà che migliorano la qualità della vita in tante nostre periferie". Mentre nel mondo giustizia ribadiscono tutte le contrarietà al decreto avvocati e magistrati, con il presidente dell'Anm Cesare Parodi che parla di "rammarico e preoccupazione". Archiviata la pratica del decreto Sicurezza, lo scontro maggioranza-opposizione torna sulla separazione delle carriere.
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