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Elly predica sulla sanità ma le Regioni rosse sono un baratro
Oggi 21-05-25, 08:31
S'è trasformato in un flop, il bando pubblicato dall'Emilia Romagna per reclutare i medici di base. Ulteriore segno di una crisi profonda per un sistema che un tempo era il fiore all'occhiello della sanità nazionale e che oggi versa in uno stato di preoccupante declino, caratterizzato da gravi carenze strutturali e scelte amministrative che sollevano più di un interrogativo. E questo, mentre Elly Schlein continua a scagliarsi contro Giorgia Meloni: «La sanità pubblica viene smantellata dal governo». Parole incendiarie, quelle della segretaria del Pd, che fanno parte di una crociata che assume contorni sempre più paradossali. Infatti, Schlein tuona contro Meloni mentre il suo stesso partito presiede al collasso sanitario in due regioni-simbolo: l'Emilia-Romagna, come detto, e la Puglia, dove liste d'attesa infinite e servizi in caduta libera raccontano un disastro amministrativo senza precedenti. La vicenda di queste ore riguarda il bando della Regione - che vede al governo dell'Emilia Romagna proprio il Pd - che avrebbe dovuto colmare il gigantesco vuoto di 1.434 medici di medicina generale. Un numero già allarmante, che fotografa un sistema sull'orlo del collasso. E ciò che è seguito, è solo che 349 medici hanno risposto alla chiamata. Appena il 24,34% del fabbisogno. E non finisce qui. Anche quelle 349 candidature sono puramente teoriche: tra burocrazia, rinunce e incompatibilità, le stime ottimistiche parlano di circa 200 medici effettivamente in servizio entro l'estate. A peggiorare il quadro, l'introduzione del «ruolo unico», una riforma che avrebbe dovuto semplificare, ma che invece ha seminato caos tra i giovani medici. Una gestione della sanità, quella della Regione a guida Pd da oltre venti anni (la scorsa legislatura c'era governatore Stefano Bonaccini e sua vice, proprio la Schlein) che sembra aver completamente smarrito la bussola, proiettando la sanità emiliano-romagnola nel baratro. Il problema non è circoscritto. In Puglia, un'altra regione «rossa», da decenni governata dal centrosinistra con Michele Emiliano al timone, si sta consumando un'altra disfatta sanitaria con un buco nel bilancio che supera i 240 milioni di euro, metà dei quali verranno coperti da extragettito, cioè denaro proveniente dalle entrate straordinarie statali. Come se non bastasse, uno scandalo morale sta indignando l'opinione pubblica: una donazione testamentaria di 3 milioni di euro da parte di Vita Carrapa per la costruzione di un ospedale è stata dirottata su una palestra mai ultimata. L'Asl parla di «presidio riabilitativo ad alta tecnologia», ma nei fatti è una struttura incompleta, con 9 mesi di ritardo e una volontà testamentaria completamente tradita. Insomma, Schlein preferisce accusare l'avversario piuttosto che fare i conti con il fallimento delle giunte dem, dove tagli, inefficienze e scelte discutibili hanno prodotto danni sistemici ormai sotto gli occhi di tutti. Quanto accade in Emilia-Romagna e in Puglia è lo specchio di un fallimento più ampio della sinistra nella gestione della sanità pubblica. La retorica progressista sulla difesa del servizio pubblico, quindi, si infrange contro dati e fatti concreti. Fino a prova contraria.
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