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Fiano, Renzi, Calenda e Fassino: anche a sinistra dicono basta. “Hannoun offende la democrazia”
Oggi 03-11-25, 07:36
Scoppia il caos attorno a Mohammad Hannoun e alle sue dichiarazioni rese da Sesto San Giovanni in cui è riuscito a nominare persino la pena di morte. A indignarsi non è più solo il centrodestra ma anche l'opposizione, nel silenzio totale, oramai da mesi di gran parte del Pd, del M5S e di Avs. Tutti e tre i partiti contano tra le loro fila politici visti al fianco del giordano filo Hamas. A discostarsi è il leader di Italia Viva Matteo Renzi, che da sempre denuncia i pericoli del fondamentalismo islamico: «Le parole di Hannoun sono il chiaro segno di una cultura incompatibile con i valori che l'Italia è orgogliosa di rappresentare. Abbiamo già presentato un'interrogazione parlamentare per chiedere conto della propaganda di Hamas e dei fratelli musulmani in Italia». Ma anche il numero uno di Azione Carlo Calenda ritiene quello del filo Hamas uno spot «delirante»: «Va rispedito nei paesi dove c'è la pena di morte che tanto gli manca». Così come il deputato del Pd Piero Fassino, che apostrofa le parole del capo dell'Api come «inqualificabili e inaccettabili. Parole di incitamento all'odio e alle violenza che non possono essere tollerate. D'altra parte, Hannoun è stato destinatario pochi giorni fa di un provvedimento da parte delle autorità del nostro Paese, cui mi auguro si dia seguito, impedendogli di continuare a incitare alla violenza e di giustificare esecuzioni sommarie e tutto ciò che Hamas ha fatto e continua a fare a Gaza». Poi l'esponente di Sinistra per Israele, Lele Fiano: «Le sue frasi sui supposti collaborazionisti sono spaventose e quelle sull'esecuzione sommaria ci riportano all'Isis. Siamo alla disumanità, che una persona possa dire quelle frasi su un'idea di giustizia sommaria non è accettabile». A esporsi anche Davide Blei, delegato alla comunicazione della Comunità ebraica di Milano: «Parole come “pena di morte” e simili accostamenti non possono assolutamente essere diffuse in pubbliche manifestazioni. La Comunità ebraica di Milano non può che segnalare come urgente e doverosa la espulsione del Sig. Hannoun dal territorio della Repubblica». Netta la responsabile per l'immigrazione di Fratelli d'Italia Sara Kelany: «Usare questi toni in questo momento così complesso non torna buono a lui e alla sua causa, che noi sappiamo quale è: far prevalere l'Islam politico e la sharia in uno Stato che lo ha accolto, ma questo Governo non consente il prevalere dell'Islam politico rispetto alla nostra cultura e visione del mondo, e i nostri valori. In Italia si rispettano le leggi italiane. Qui non esiste la Sharia». Il capogruppo di FdI alla Camera Lucio Malan ritiene le sue esternazioni «infami, giustificano le esecuzioni sommarie perpetrate a Gaza dalle milizie di Hamas. Questo è l'uomo che è stato fianco a fianco con importanti esponenti del Pd e del M5S, oltre naturalmente a Francesca Albanese, carica di cittadinanze onorarie. Attendiamo, credo inutilmente, serie parole di condanna da parte dei dirigenti di quei partiti», il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri lo apostrofa come un «criminale che auspica una sorta di pena di morte per quelli che considera traditori. La magistratura, tra un comizio e un altro a base di bugie sulla riforma, non può trovare il tempo per sbattere in galera questo delinquente? Per quanto tempo ancora dovremo ascoltare le sue provocazioni e le sue apologie di reato? Va preso, messo in galera e al più presto espulso dal nostro Paese». Espulsione chiesta a gran voce anche dalla vice segretaria della Lega Silvia Sardone e da Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni. «Il centrodestra ne ha chiesto l'espulsione, e ne siamo sempre più convinti. La sinistra che va a braccetto con questi personaggi dovrebbe prenderne le distanze e invece continua a "difendere" chi vuole Israele cancellato dalle cartine geografiche». Secondo Federico Mollicone, deputato di FdI siamo davanti a «gravi e pericolose esternazioni di Hannoun, estremista pro-Hamas. Ha nuovamente elogiato le esecuzioni sommarie compiute dall'organizzazione terroristica palestinese, definendole "la loro legge". Inoltre, ha attaccato la libera stampa italiana, come il quotidiano Il Tempo, che continua a svolgere con coraggio il proprio lavoro di denuncia e informazione su queste sue dichiarazioni». Solidarietà anbche da parte di Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati: «ha parlato persino di pena di morte nei confronti di presunti "collaborazionisti di Israele". L'occasione per scagliarsi anche contro parte della stampa italiana, in particolare contro la redazione de Il Tempo, a cui va tutta la mia solidarietà». Così come il senatore di FdI Giulio Terzi che ritiene Hannoun «promotore delle stesse tesi fondamentaliste di Hamas basate sulla distruzione dello Stato di Israele», e il deputato di FdI Riccardo De Corato, di FdI, secondo cui è «grave che il sindaco di Milano e la sinistra restino in silenzio di fronte a questo ennesimo grave episodio».
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