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Quando Hannoun piangeva Sinwar. "Martire della resistenza". E la sinistra nasconde i legami con l'uomo di Hamas
Oggi 12-08-25, 07:24
Dopo il video esclusivo di Mohamed Hannoun in cui negava il 7 ottobre, ecco che spuntano le parole inedite pronunciate da lui nel 2024 in una celebrazione del terrorista Sinwar, durante quello che doveva essere un normale sabato pomeriggio in piazza Oberdan a Milano. Prima un minuto di silenzio per il «genocidio in atto» e per «le vittime dell'aggressione sionista», alla presenza di circa 1.000 persone, in gran parte di origine araba. Poi l'elogio nei confronti della vita di Yahya Sinwar, capo dell'ufficio politico di Hamas, mente dell'attacco del 7 ottobre e leader riconosciuto di Hamas: «È stata ingiustamente stroncata» la vita di Sinwar secondo Hannoun e la sua eliminazione «equivale a quella di una qualsiasi donna o di un qualsiasi bambino della terra di Palestina». “La liberazione è il nucleo strategico di Hamas, e riguarda la Palestina dal mar Mediterraneo al fiume Giordano”, era questo uno dei suoi proclami più noti. Una frase che incarna la chiamata alla distruzione di Israele e soprattutto alla cacciata degli ebrei. Ma per Hannoun si tratta di un «martire della resistenza palestinese. I leader portano avanti le lotte del popolo. Per questo non devono nascondersi ma stare con la propria gente fino alla vittoria». Frasi violente, che si accompagnano a quelle dei manifestanti che urlavano «quando i coltelli passano dalla parte del popolo i governi tremano», «Stato sionista Stato terrorista», «ebrei fascisti» e «se nulla cambierà Intifada pure qua». E ogni volta che pronunciavano la parola «Israele» partivano fischi e urla di «vergogna». Perché sì, il fondamentalismo islamico porta sempre con sé una fervente quota di antisemitismo. Perché chi considera Hamas come la resistenza vuole togliere a Israele il diritto di esistere. Vuole carne cancellare dalla cartina geografica un popolo. E Hamas vuole dominare in toto. Mohamed Hannoun, infatti, è l'uomo ritenuto vicino ad Hamas di cui ci stiamo occupando nella nostra inchiesta, con cui si sono fatti fotografare Marco Furfaro e Laura Boldrini del Pd, nonché Nicola Fratoianni numero uno di Avs. Colui che nel video risalente al 13 ottobre 2023, 5 giorni dopo l'eccidio del 7 ottobre, ha usato queste parole: «Abbiamo visto l'atteggiamento del nostro governo italiano, europeo, americano e di alcuni paesi arabi che si sono schierati a favore di Israele, che si mettono a piangere per le vittime. Addirittura, hanno raccontato una falsità per paragonare Hamas all'Isis. L'Isis ha decapitato le teste di innocenti bambini, anzi anziani e donne. E lo stesso sta facendo Hamas a Gaza? No, questa è una falsità e lo dico a bocca piena. Una falsità raccontata dal portavoce dell'esercito israeliano per attaccare mediaticamente la resistenza palestinese». A commentare il video, nonché i rapporti con l'opposizione è il Presidente dei senatori di FI Maurizio Gasparri: «L'ambiguità della sinistra, al di là degli episodi inquietanti che sono emersi, sta nel fatto che non prende una posizione definitiva su Hamas, ovvero un gruppo di terroristi, che si sono impossessati di Gaza e dei palestinesi e che agiscono su ordine dell'Iran, come gli Houthi dallo Yemen ed Hezbollah in Libano. Loro hanno come obiettivo la distruzione di Israele e l'annientamento degli ebrei, la realtà è questa e la sinistra italiana minimizza, occhieggia, frequenta. Persino la Lega araba ha parlato chiaramente di Hamas, ma la sinistra non ci riesce: sono stati più coraggiosi di loro. La sinistra dovrebbe riflettere e queste frequentazioni altro non sono che aggravanti di un atteggiamento complessivo che mi preoccupa ancora di più. Se c'è Hamas non ci possono essere due stati, ma questo loro non lo comprendono». Ma anche Sara Kelany, responsabile del Dipartimento Immigrazione di FdI che si rivolge direttamente a Giuseppe Conte che, da quando è cominciata la nostra inchiesta, non ha proferito una sola parola di distanza da questi soggetti, così come non lo ha fatto nessun membro del suo partito: «Ci dica se si dissocia dalle attività dei suoi parlamentari, che stanno condividendo il palcoscenico della propaganda ProPal con personaggi evidentemente sostenitori dei terroristi. Diciamo da tempo che le sinistre italiane stanno pericolosamente dando sponda a soggetti che propalano tesi filo terroristiche e antisemite».
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