s

Garlasco, la svolta: "Un'impronta di Sempio vicino al corpo di Chiara"
Oggi 21-05-25, 07:38
L'impronta della mano destra di Andrea Sempio sul muro della scale della cantina, proprio nel punto in cui il cadavere di Chiara Poggi era stato adagiato prima che scivolasse sui gradini, verso il basso. E il suo Dna sotto le unghie della vittima, lasciato per contatto diretto sul quinto dito della destra e sul primo della mano sinistra. È il puzzle che si compone contro il presunto assassino che, quella mattina del 13 agosto 2007, avrebbe massacrato la ragazza nella villetta di via Pascoli, a Garlasco, insieme ad altri complici da identificare. Per la procura di Pavia, diretta da Fabio Napoleone, quell'assassino è appunto Sempio. «Ovviamente è logico-fattuale che l'impronta sulla parete delle scale appartenga all'assassino». È quanto si legge nella informativa del 7 luglio 2020 del Nucleo investigativo di Milano inviata alla procura di Pavia in cui si parla della traccia numero 33 sulla scena del delitto evidenziata dagli ultravioletti sulla parete delle scale dove fu trovato il cadavere di Chiara e che ora la procura attribuisce ad Andrea Sempio. Contro di lui sarebbero stati raccolti una serie di riscontri importanti, rilevati grazie alle indagini tradizionali, che avrebbero già formato un castello accusatorio solido, che non tiene ancora in considerazione i risultati degli approfondimenti sui dispositivi elettronici e sul materiale cartaceo sequestrato nelle perquisizioni della scorsa settimana, nonché il maxi incidente probatorio disposto per cristallizzare la compatibilità del suo profilo genetico con l'Ignoto 1 trovato sotto le unghie di Chiara e per esaminare i reperti della scena del crimine mai analizzati. L'impronta, attribuita a Sempio in una perizia disposta sulla foto dalla procura di Pavia e affidata a un perito dattiloscopico e ai carabinieri del Ris, compare fin dalla prima inchiesta instradata su Stasi ed è stata catalogata come traccia dattiloscopica, classificata con il numero 33. Si tratta di «parte della traccia completamente priva di creste potenzialmente utili per gli accertamenti dattiloscopici», si legge nella perizia del Ris di Parma, all'epoca comandato dal generale Luciano Garofano che oggi è il consulente di Sempio. Un'impronta «asportata dal muro grattando l'intonaco con un bisturi sterile», che «è stata testata con il combur test che ha fornito esito dubbio e con l'Obti test (quello più affidabile nel rintracciare il sangue, ndr) che ha fornito esito negativo», scrivono gli analisti, che, alla luce delle tecniche dell'epoca, non gli avevano attribuito «nessuna» utilità. Ma che oggi diventa centrale, perché gli analisti certificano la «piena compatibilità» insieme ad altri elementi investigativi che potrebbero portare alla svolta. «È una bufala», ha minimizzato l'avvocato di Sempio, Massimo Lovati. «Andrea sta bene. Segue le nostre direttive e le nostre strategie difensive», ha garantito. Ieri il 37enne avrebbe dovuto presentarsi davanti al procuratore capo Fabio Napoleone e ai pm del pool, Stefano Civardi e Valentina De Stefano, per l'interrogatorio, previsto in contemporanea con le audizioni di Stasi e Marco Poggi, in qualità di testimoni. E mentre gli ultimi due hanno risposto alle domande degli investigatori, che in quell'occasione avrebbero rivelato alcuni dei loro assi nella manica, tra cui appunto l'impronta, Sempio non solo non si è presentato, cavalcando una strategia legale che ha contestato la nullità dell'avviso a presentarsi, sulla base della mancanza della sommaria enunciazione delle contestazioni, quale risultato delle indagini compiute finora. Ma il suo avvocato Angela Taccia, nel team difensivo insieme a Lovati, ha perfino sfidato gli inquirenti, con un messaggio pubblicato in una storia Instagram. «Guerra dura senza paura. CPP (Codice di procedura penale, ndr) we love you», ha scritto sui social dopo aver comunicato il forfait alla procura di Pavia, dove ha depositato una memoria. Poco dopo il terremoto, con la notizia di quell'impronta di Sempio sulla scena del crimine. Ieri comunque è stato il giorno anche di Alberto, che si proclama da sempre innocente e ha fiducia nella nuova inchiesta. «Alberto sta bene, è sereno e rispettoso della condanna. Ha risposto a tutte le domande», ha detto uscendo dalla procura l'avvocato Antonio De Rensis, che con la collega Giada Bocellari assiste Stasi. «Siamo soddisfatti da quanto emerso nell'interrogatorio: noi abbiamo assoluta fiducia nell'indagine della magistratura, dal primo giorno. È stata una giornata assolutamente positiva», ha concluso. Infine l'avvocato Francesco Compagna ha riportato le parole di Marco Poggi: «Ad Andrea Sempio lo lega un'amicizia di lunga data e la convinzione della sua estraneità alla tragica vicenda che ha sconvolto la sua famiglia».
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0
Guarda anche
Il Tempo
13:05
Von der Leyen "Mattarella punto di riferimento per l'Europa"
Il Tempo
12:50
Il ruolo dell'anatomopatologo tra diagnosi e terapia
Il Tempo
12:35
Premio nazionale Luigi Sodo assegnato a Gianluca Semprini
Il Tempo
12:34
Difesa, accordo per 150 miliardi: così l'Europa si riarma
Il Tempo
12:32