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I consulenti della difesa di Sempio: "Impronta 33? Sudore e non sangue"
Oggi 07-07-25, 15:25
Mentre prosegue la nuova inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, la 26enne di Garlasco uccisa il 13 agosto 2007, Luciano Garofano e Luigi Bisogno, i due consulenti nominati dalla difesa del nuovo indagato Andrea Sempio hanno depositato un'integrazione della consulenza con cui hanno già contestato le conclusioni dei consulenti dei pm. La macchia ipotenare, presente sull'impronta 33 e repertata sul muro delle scale verso la cantina dove fu trovato il corpo della vittima, è una manifestazione fisiologica di contatto per accumulo di sudore e non una traccia di sangue. I due esperti della difesa hanno già sostenuto che i consulenti della Procura di Pavia, quando hanno attribuito l'impronta del palmo di una mano a Sempio, sono caduti in un "pregiudizio interpretativo", operando "in totale disaccordo alle procedure accreditate presso la Comunità scientifica". Secondo loro, poi, hanno confuso per "minuzie", trovandone 15 corrispondenti con l'impronta dell'amico del fratello di Chiara Poggi, anche quelle che erano state definite "interferenze murarie", cioè segni di muro. I consulenti della difesa, come riporta Sky Tg24, nell'integrazione hanno preso in considerazione anche il fatto che già il Ris ai tempi aveva escluso che l'impronta fosse insanguinata. Fattore, questo, che gli investigatori hanno provato a verificare tentando di recuperare l'intonaco da cui la traccia era stata grattata via per gli approfondimenti del 2007. I consulenti hanno sostenuto che l'impronta 33 non si sovrapporrebbe in modo corretto a quella del nuovo indagato e hanno anche spiegato che è stata lasciata in tre fasi differenti.
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