s

I selfie dei big del Pd con gli amici di Hamas. Sono solo coincidenze?
Oggi 09-08-25, 07:32
Arrivano anche i compagni targati Pd che si fanno i selfie con uomini ritenuti vicino ad Hamas. Dalla sinistra sono stati tutti zitti quando abbiamo denunciato la vicinanza del Movimento 5 Stelle a Suleiman Hijazi, presente all'evento organizzato da Stefania Ascari per la presentazione del report di Francesca Albanese, ritratta in un selfie proprio con Hijazi. Un fatto su cui la relatrice speciale Onu non ha ancora fornito spiegazioni chiare ed esaustive. Oltre all'immagine che ritrae Hijazi accanto al leader Giuseppe Conte e alla vicinanza della Ascari, che si è rifiutata in più occasioni di rispondere alle nostre domande, ecco gli altri membri della sinistra. Il punto però è che i volti del Pd non si sono fatti fotografare solo con Suleiman Hijazi, come nel caso di Paolo Gentiloni e Nicola Zingaretti che vediamo sorridere accanto a lui, o di Roberto Fico, futuro candidato governatore del campo largo alle regionali di novembre in Campania. C'è chi è andato oltre ed era proprio con Mohamed Hannoun: si tratta di Marco Furfaro, il fedelissimo di Elly Schlein, di Laura Boldrini del Pd, di Nicola Fratoianni numero uno di Avs (insieme ad Angelo Bonelli assente nella foto). Ma parliamo dello stesso Bonelli che, interrogato, ci aveva detto, essendo anche lui presente all'evento della Albanese che «se le cose stanno come dite voi la Polizia di Stato dovrebbe intervenire immediatamente. Anzi, chiamerò il questore per capire perché non è intervenuto fino ad ora»? Andrà comunque in questura a chiedere chiarimenti sulla presenza di Suleiman Hijazi alla Camera? E chiederà anche del perché Fratoianni fosse accanto a Mohamed Hannoun, personaggio vicino ad Hamas? E a riferire il calibro delle sue relazioni non siamo noi, ma un rapporto di oltre cinquanta pagine stilato da Elnet nell'ottobre del 2024, una delle principali Ong impegnate nel rafforzamento delle relazioni tra Europa e Israele: «Il principale esponente affiliato ad Hamas in Italia è Mohammad Hannoun. Da oltre vent'anni ha fondato e guidato numerose organizzazioni in tutto il Paese, tra cui la ABSPP, l'associazione dei palestinesi in Italia (API), Europeans for Al-Quds, e quello che sembra essere il suo braccio mediatico, InfoPal. Altri attori principali per le loro attività pro-Hamas sono i collaboratori di Hannoun» e tra loro c'è proprio Sulaiman Hijazi. E si sottolinea come tutti i collaboratori «ricoprono ruoli rilevanti all'interno delle organizzazioni legate a Hannoun e manifestano un deciso sostegno ad Hamas e alle sue attività terroristiche». E l'ABSPP è così tanto attenzionata che il 7 ottobre 2024 l'OFAC, Ufficio per il Controllo dei Beni Stranieri statunitense l'ha definita una «falsa organizzazione caritatevole» che contribuisce a «finanziare l'ala militare di Hamas» e che nel 2023 diversi enti finanziari americani hanno vietato le attività di raccolta fondi online dell'associazione per legami con il terrorismo. Questo anche in virtù del fatto che l'ABSPP faceva parte della UoG, una federazione messa al bando dal Dipartimento del Tesoro USA nel 2008, perché utilizzata dalla leadership di Hamas per il trasferimento di fondi all'organizzazione terroristica. La UoG era guidata da Sheikh Yusuf Al-Qaradawi, qatariota considerato l'autorità spirituale dei Fratelli Musulmani a livello globale, promotore di attentati suicidi, bandito dal Regno Unito e dalla Francia. Ma dall'opposizione sapevano? Qualcuno di loro ha intenzione di discostarsi da Hannoun e da Hijazi? O continueranno a rimanere in un silenzio assordante che però non può durare ancora a lungo? Non siamo più davanti a un solo individuo, ma a diversi esponenti del Parlamento italiano che hanno intrattenuto rapporti con loro: è solo un caso? O più indizi fanno una prova? Ora noi chiediamo spiegazioni e non ci fermeremo finché non capiremo di cosa si tratta. Vogliamo sapere la natura del legame tra l'opposizione e questi soggetti: perché erano lì? Si conoscono? Che cosa li unisce? Perché la Ascari è andata addirittura in missione con loro (in Libano, dal 10 al 15 gennaio 2023 e nel Sud della Turchia dal 15 al 20 gennaio 2023) anche con Alessandro Di Battista? Sono domande lecite rivolte a rappresentanti delle nostre istituzioni, che in primis dovrebbero chiarire la loro posizione davanti ai cittadini.
CONTINUA A LEGGERE
3
0
0
Guarda anche
Il Tempo

Quel Conte non poteva non sapere
Il Tempo
11:41