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Il dossier che allarma gli Usa: mai così tanti attacchi e piani terroristici di sinistra
Oggi 29-09-25, 11:51
Dopo l'assassinio di Charlie Kirk, la recente sparatoria andata in scena a Dallas nei pressi di un centro per l'immigrazione, negli Stati Uniti e i disordini scoppiati in queste ore a Portland e Chicago, la rete "Antifa" – contrazione di “Antifascisti” - è tornata al centro del dibattito pubblico e dei pensieri del Presidente Donald Trump. Gli Antifa non operano solo in Usa; sono una rete globale «fluida», «decentralizzata» e priva di una struttura gerarchica ben definita, eppure in possesso di una capacità operativa non indifferente, come dimostrano i recenti episodi di violenza avvenuti un po' in tutta l'America. A certificare quella che inizia a configurarsi come una vera emergenza nazionale – sulla falsa riga dei "riot" dei Black Lives Matter di qualche anno fa – è arrivato un report del Center for Strategic and International Studies (CSIS), think thank statunitense bipartisan dal titolo «Terrorismo di sinistra e violenza politica negli Stati Uniti: cosa ci dicono i dati». Dati che dipingono un quadro ben preciso: nel 2025 gli «attacchi e piani terroristici di sinistra» hanno superato per la prima volta il numero di azioni violente compiute da tutti gli altri gruppi (come quelli di estrema destra o appartenenti all'Isalm radicale). E l'anno non è ancora finito. «La nostra analisi delle tendenze del terrorismo negli Stati Uniti – si legge nel documento- mostra che, in effetti, la violenza di sinistra è aumentata negli ultimi 10 anni, in particolare dall'ascesa politica del presidente Donald Trump nel 2016». Di più, gli autori precisano come «il 2025 sia destinato a diventare l'anno più violento perla sinistra in oltre trent'anni», con «gli attacchi di sinistra che superano in numero quelli dell'estrema destra». Il report restituisce un trend di violenza in constante crescita: anche se «dal 1994 al 2000, si sono verificati in media 0,6 episodi di sinistra all'anno» e «nel decennio successivo tale cifra è raddoppiata, raggiungendo quota 1,3 all'anno», i numeri hanno iniziato a crescere «in modo significativo nel 2016». Dal 2016 al 2024, infatti, «hanno raggiunto una media di 4,0 all'anno: fino al 4 luglio 2025 (escludendo quindi l'attacco a Kirk), si sono verificati cinque attacchi o complotti di sinistra», il che, ancora una volta, «segna un record negli ultimi 30 anni». Il dato probabilmente più paradigmatico in questo senso è quello relativo alla percentuale rappresentata dalle azioni ad opera di “Antifa” sul totale degli episodi di violenza avvenuti negli Stai Uniti nel 2025: il 42% di tutti gli attacchi, quasi la metà, è stato organizzato, pianificato e messo in pratica da organizzazioni di sinistra o da individui ritenuti ad esse vicini. Oltre ai numeri, però, c'è un altro aspetto che il report mette in luce, ovvero l'alto tasso di effettiva realizzazione dei piani concepiti: «un'ampia percentuale di complotti di sinistra si trasforma in veri e propri attacchi spiega il documento. Nel 2025, su cinque episodi di sinistra avvenuti prima del 4 luglio, quattro erano attacchi compiuti e solo uno era un complotto sventato». Questo - conclude il report - conferma una tendenza consolidata: il numero di attacchi di sinistra compiuti è in genere molto maggiore del numero di complotti sventati». Non stupisce dunque che Trump martedì scorso abbia firmato un ordine esecutivo ha firmato l'annunciato ordine esecutivo che designa Antifa, come «organizzazione terroristica interna» che «chiede esplicitamente il rovesciamento del governo degli Stati Uniti». Il recente invio della Guardia Nazionale per le strade di Portland e Chicago, dove in queste ore gli Antifa stanno creando disordini e scontri, è dunque solo la plastica dimostrazione della citicità della situazione americana.
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