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Il popolo di Francesco: parte la maratona di preghiera per vegliare il Papa
25-02-2025, 07:36
«Habemus Papam» è un grido storicamente accolto dagli applausi scroscianti di Piazza San Pietro. Ma al momento un Papa Roma ce l'ha, non vuole perderlo e le mani dei fedeli sono giunte in preghiera. Tredici anni fa è stato lo stesso Bergoglio, nel suo discorso inaugurale, a gridare al popolo cristiano: «Pregherò per voi, ma voi fate lo stesso per accompagnarmi nel mio cammino». Nel momento del bisogno la comunità cristiana non si è fatta attendere: ieri sera Piazza San Pietro ha raccolto la preghiera di centinaia di fedeli, alcuni arrivati dall'altra parte del mondo pur di sostenere Sua Santità in un abbraccio collettivo. I cardinali residenti a Roma, insieme alla Curia Romana e alla Diocesi di Roma, si sono riuniti in piazza alle 21 per pregare il Santo Rosario per la salute di Bergoglio, con il concreto desiderio di ascoltare i sentimenti del popolo di Dio. La preghiera è stata presieduta dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, come comunicato dalla Sala Stampa vaticana. Neppure la pioggia ha intimidito i fedeli, che si sono riversati in piazza dopo le 20 e hanno riempito gradualmente tutta l'area antistante il Cupolone. Diversi gruppi di pellegrini, arrivati appositamente per il Giubileo, hanno occupato una fetta del piazzale prima dell'inizio della cerimonia per pregare a mani giunte con lo sguardo rivolto a San Pietro. Un gruppo folto di fedeli spagnoli è apparso visibilmente commosso alla vista della basilica. Sul volto di Santiago, arrivato da Malaga con il suo gruppo, la preoccupazione per le condizioni del Pontefice era evidente: «È ovvio che quando si tratta del Papa ha spiegato Santiago - siamo tutti in pensiero, poiché ci rappresenta in quanto cristiani». Sulla malattia di Bergoglio il pellefrino arrivato dal sud della Spagna ha chiosato: «Star male fa parte del corso naturale della vita, e fa parte anche della fede. Noi pellegrini siamo qui per un cammino di fede; ovviamente il Papa è la nostra guida, ma siamo sicuri che, qualunque cosa accada, Dio sarà già al lavoro per mandarci un'altra guida». Tra i cittadini arrivati da ogni parte del mondo emerge la testimonianza di una donna residente a Roma, Francesca, che più volte ha fatto parte del Coro della Basilica di San Pietro. «Sono pessimista per questo momento - ha esordito credo di essermi insospettita quando i cardinali hanno deciso di organizzare la cerimonia. La speranza c'è sempre, per questo sono qui». Visibilmente provata, Francesca ha deciso di assistere al rosario nonostante la sclerosi multipla, che le impediva di poter restare in piedi per più di qualche minuto. «Se non dovesse farcela, sarebbe come rivivere la perdita di mio padre». Le condizioni del Pontefice al momento restano critiche, anche se l'ultimo bollettino ha annunciato un lieve miglioramento: famiglie, ragazzi, sacerdoti e anziani si aggrappano alla speranza che Francesco possa tornare presto ad affacciarsi dalla Loggia per diffondere il Vangelo. Un gruppo di suore francescane di origini argentine ha sottolineato la sua vicinanza al connazionale, che si è distinto dai suoi predecessori per il suo modo di comunicare la fede e per la sua forte volontà di diffondere l'idea di una Chiesa "povera". Un aspetto rimarcato da molti fedeli presenti al rosario. In effetti Papa Francesco si è sempre rivelato un autentico rivoluzionario, non solo per la sua capacità di evocare il cambiamento, ma piuttosto per il modo in cui lo ha incarnato, scuotendo le coscienze di molti, che si sono avvicinati in seguito alla Chiesa. Attraverso la visita di centri nevralgici della povertà come Scampia, l'incontro con malati, detenuti, credenti e non credenti, ha sempre portato avanti una trasformazione etica della comunità ecclesiastica, così profonda da coinvolgere qualsiasi classe sociale. Questo coinvolgimento si è manifestato durante la veglia, così come ha stupito la presenza di ragazzi adolescenti e giovani adulti. Wiktoria, una ragazza polacca, non è arrivata a Roma appositamente per il pellegrinaggio, ma è venuta a conoscenza del momento di preghiera e ha espresso il desiderio di esserci per Bergoglio: «Papa Francesco mi ha sempre trasmesso fiducia: la curiosità mi ha spinto ad assistere a questo momento importante; sono credente, e già che sono qui ho sentito il bisogno di pregare per lui». La 22enne di Istebna si è avvicinata al suo mondo grazie all'utilizzo dei social, di cui Papa Francesco si è sempre servito. Siamo sicuri che la vicinanza di tanta gente sia arrivata fino al decimo piano del Policlinico Gemelli.
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