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Il Tempo minacciato, Quaglieni: "La solidarietà è un dovere di chi rifiuta la violenza"
Oggi 24-08-25, 09:56
L'antisemitismo "divampa in Italia e in Europa in modo sempre più virulento" e "l'attacco del 7 ottobre è stato dimenticato". La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni parte da queste due considerazioni e arriva a trattare anche il caso delle minacce anarchiche a Il Tempo e al suo direttore, Tommaso Cerno. Ripercorrendo alcuni passaggi storici e politici cruciali, il docente e saggista spiega in che modo l'odio anti-ebraico sta fomentando una certa fetta di politica e di opinione pubblica fino a dissimulare la verità e ad alterare i fatti. "Io non sostengo Netanyahu da cui anzi dissento, ma non posso per altri versi sostenere in modo acritico la Palestina che come Stato non esiste e quindi non può essere riconosciuto", scrive sul quotidiano online il Torinese, puntando poi il dito contro il "folle gesto" del medico e dell'infermiera che hanno buttato farmaci israeliani "per la pace". Un discorso a parte va fatto per chi, attraverso il proprio lavoro, racconta le cose come stanno. Occasione, questa, per esprimere solidarietà a Tommaso Cerno e al Tempo per le minacce di morte ricevute da gruppi anarchici. "C'è da sperare che a Cerno giungano tutte le più alte solidarietà a tutela della libertà di stampa minacciata. È scontato il sostegno della presidente del Consiglio e di alcuni governatori del Centro – destra. Va riconosciuta la solidarietà a Cerno di Giuseppe Conte, non così scontata", fa notare Quaglieni. Essere solidali con chi è stato minacciato di morte "è un dovere da parte di tutti coloro che rifiutano la violenza. Difendere la libertà di pensiero e di stampa è un dovere elementare di tutti. C'è da augurarsi che la campagna di odio non abbia cancellato anche la tolleranza volterriana di chi non condivide le idee altrui. Voltaire diceva di voler lottare fino alla morte per difenderle", aggiunge.
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