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Intolleranza e Islam, un Paese nella morsa dell'odio: si moltiplicano i casi
Oggi 05-07-25, 07:19
L'antisemitismo dilagante a cui stiamo assistendo è ormai inaccettabile e sta assumendo dimensioni che valicano il confine italiano, perché si arriva a cancellare, o quantomeno a provarci, la memoria di chi ha rischiato e dato la vita. È successo a Udine, in via San Martino, dove ignoti hanno imbrattato la pietra d'inciampo dedicata a Leone Jona, arrestato il 9 gennaio del 1944, deportato e poi morto ad Auschwitz, scrivendo sopra «Gaza» in maiuscolo. Poi un clima di odio alimentato dagli insulti nei confronti della Premier: è comparsa a Torino in Via Garibaldi la scritta «Giorgia Meloni terrorista». Ma abbiamo scovato anche un libro, dal titolo «La rivoluzione palestinese del 7 ottobre», edito da P Greco, che sostiene di avere «un occhio di riguardo a tutti quei testi provocatori e intelligenti. PGreco sta rinnovando il suo catalogo con novità di forte impegno politico; dando voce, ancora una volta, alle ragioni meno ascoltate». Un manuale, come si legge sul sito della casa editrice stessa «disegnato dall'esaltazione per il grido celeste di Gaza insorta, il moto corale che da un sabato d'inizio autunno mostra che i potenti possono sanguinare». A parlarne lanciando un allarme sulla diffusione dell'odio antisemita è Carlo Fidanza, capodelegazione FDI in Europa e vicepresidente di ECR party: «L'intolleranza è cresciuta in Europa e in tutto l'Occidente dopo il 7 ottobre. La tragica situazione di Gaza è diventata il pretesto per odio, violenze e minacce di ogni tipo. Quelle contro Giorgia Meloni si susseguono, non risparmiano spesso nemmeno sua figlia. Il tutto nel silenzio complice della sinistra ufficiale e delle femministe in servizio permanente che lasciano montare un clima pericoloso, che l'Italia ha già conosciuto in altre epoche con esiti tragici». Ma anche Davide Romano, direttore del museo della Brigata Ebraica di Milano sottolinea come non siamo davanti a lupi solitari come vogliono insinuare e affermare: «Non sono buoni, tutt'altro: sono pericolosi perché hanno in mente un progetto criminale e totalitario. La sinistra ha abbracciato la narrazione di Hamas senza rendersene conto. Quelle della sezione palestinese dei Fratelli Musulmani sono parole e atti che delineano un progetto totalitario: stupri e massacri di ebrei, torture a palestinesi non allineati come giornalisti, persone LGBT, sindacalisti. E così tanta sinistra non riesce a capire che la «libertà» di cui parlano i ProPal, non diversa da quella «libertà» di cui parlava Hitler, è quella di eliminare l'avversario. Guardate cosa ci dicono gli slogan e gli atti dei Propal italiani: parlano di cancellare Israele, imbrattano le pietre d'inciampo, aggrediscono gli ebrei, violenza contro docenti non schierati con Gaza. È chiaro che prefigurano una società totalitaria, dove il dissenso va punito». Le sue non sono parole casuali, tutt'altro. Arrivano dopo i cartelloni comparsi a Milano su cui c'era scritto che gli israeliani non erano benvenuti, dopo il boicottaggio dei prodotti provenienti da Israele in farmacie e supermercati, dopo la loro esclusione perfino nella manifestazione che dovrebbe essere inclusiva per eccellenza, il gay Pride. Ecco che allora voltarsi dall'altra parte come sta facendo la sinistra, lasciando sola una minoranza pur dicendosi inclusivi, non è più ammissibile in una democrazia come quella italiana. Per questo Alberto Belli Paci, appena approdato in Forza Italia, rimarca come «questa continua manifestazione di antisemitismo dimostra che si è creato un clima preoccupante, dovuto al fatto che sicuramente ci sono responsabilità importanti da parte degli attori in questa guerra. Ma questi attori sono diversi, e tra loro c'è chi ha scatenato il 7 ottobre e rifiuta ogni proposta di tregua. Il fatto che continuino a esserci azioni negativa e minacce nei confronti degli ebrei è qualcosa che respingo con tutte le mie forze, così come respingo le prese di posizione avvenute a sinistra, in particolare quando avevano chiesto agli ebrei italiani di distaccarsi dallo stato di Israele. Questo clima, sempre più alimentato da persone che manifestano concetti molto discutibili, soprattutto per far parlare di sé, rappresenta un precedente preoccupante».
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