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Israele cede alle pressioni Usa e riapre i valichi. Riparte la tregua a Gaza
Ieri 19-10-25, 22:49
L'esercito israeliano ha ripreso a far rispettare il cessate il fuoco a Gaza dopo averlo dichiarato "violato" da Hamas. Segnalando la fine degli attacchi sul territorio che, a suo dire, sono stati effettuati in risposta ai precedenti assalti alle Idf, che continueranno a rispettare la tregua e risponderanno con fermezza a qualsiasi violazione". E domani Israele tornerà a far entrare nella Striscia i camion con gli aiuti umanitari. L'agenzia di difesa civile e gli ospedali di Gaza hanno dichiarato che una serie di attacchi aerei israeliani nella Striscia hanno ucciso oggi almeno 45 persone. Israele e Hamas si accusano a vicenda di aver violato il cessate il fuoco negoziato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. E domani arriveranno in Medio Oriente l'inviato speciale Usa Steve Witkoff e Jared Kushner. Martedì atterrarà il vicepresidente americano J.D. Vance. I tre funzionari incontreranno il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per discutere l'avanzamento del piano di pace. La fragile tregua fragile ha rischiato il collasso totale oggi, a causa dei nuovi attacchi israeliani, da Rafah e Beit Lahia diversele città colpite Israele ha sottolineato che le operazioni sono state una risposta al fuoco di Hamas e al lancio di razzi contro le poprie truppe a Rafah. Hamas ha affermato di non essere a conoscenza di incidenti né scontri a Rafah e ha accusato Tel Aviv di una deliberata escalation. Netanyahu ha ordinato "un'azione decisa" in tutta Gaza in risposta agli scontri, incontrando il ministro della Difesa Israel Katz e i capi dei servizi segreti per ordinare attacchi contro "obiettivi terroristici". Le Idf hanno sostenuto di aver smantellato i tunnel dei terroristi e di aver "eliminato le minacce" presenti. Il ministro della Difesa israeliano ha avvertito che Hamas "pagherà un prezzo pesante" per qualsiasi ulteriore violazione del cessate il fuoco, affermando che le truppe risponderanno "sempre più duramente". Le dichiarazioni sono giunte in un momento in cui alcuni elementi del governo israeliano stanno perdendo la pazienza con la tregua. Intanto Hamas ha affermato di aver trovato il corpo di un altro ostaggio israeliano, dichiarando di voler consegnare i resti a Israele se "le condizioni sul campo lo consentiranno". Il gruppo ha avvertito che i continui bombardamenti renderanno tali trasferimenti impossibili. I principali esponenti politici israeliani hanno espresso crescente scetticismo sul futuro della tregua. I ministri più intransigenti, Amichai Chikli e Avi Dichter, hanno affermato che Israele non può coesistere con Hamas, mentre il leader dell'opposizione Yair Golan ha sollecitato una "risposta decisa", accusando il Governo Netanyahu di "non riuscire a stabilire nuove regole del gioco". Hamas ha respinto una dichiarazione del Dipartimento di Stato americano che accusava il gruppo di pianificare un imminente attacco a Gaza, definendo l'accusa "falsa" e "in linea con la fuorviante propaganda israeliana".
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