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La difesa di Sempio: "Lo scontrino è suo". E assume la prof dei casi di Pierina e Liliana
Oggi 22-10-25, 12:33
Nuovi sviluppi nell'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Un testimone avrebbe "smontato" la versione fornita da Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e di recente iscritto nel registro degli indagati, mettendo in discussione la veridicità del famoso "scontrino del parcheggio" di Vigevano, elemento centrale nella sua difesa. Il ticket di piazza Sant'Ambrogio pagato alle 10.18 del giorno del delitto è stato da subito valorizzato non come un alibi ma come un elemento 'sospetto' nella nuova inchiesta dei pm di Pavia diretti da Fabio Napoleone. Notizia che trova la reazione della difesa dell'indagato per omicidio in concorso nell'inchiesta sull'omicidio per cui è stato condannato in via definitiva l'allora fidanzato della vittima, Alberto Stasi. "Non commento un'indiscrezione di stampa, sottolineando che non sarebbe la prima volta che la reazione all'indiscrezione viene a compromettere la posizione del proprio assistito", ha detto Liborio Cataliotti, legale di Andrea Sempio, "io commento gli atti processuali, non posso commentare un articolo di stampa, quando vedrò questo verbale di sommarie informazioni potrò commentarlo per smentirlo o avvaloralo", ha spiegato il legale e a chi gli chiedeva se fosse convinto dell'innocenza del suo assistito Cataliotti ha risposto: "Allo stato dell'arte, sì". Commenta, invece, nel merito l'altra legale, Angela Taccia: il ticket del parcheggio di Vigevano del 13 agosto 2007 "è di Andrea Sempio", afferma l'avvocato a LaPresse che tuttavia afferma che "non commenteremo ulteriormente notizie veicolate a mezzo a stampa ma esclusivamente atti giudiziari e verbali depositati". Intanto si parla della possibilità da parte di Sempio di chiedere di trasferire gli atti sul caso Garlasco da Pavia a Brescia perché connessi con l'inchiesta sulla presunta corruzione che vede indagato l'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti. "Abbiamo già studiato il tema prima e indipendentemente delle sollecitazioni legittime di altri difensori. La questione è strettamente giuridica e le prime impressioni non vanno in questa direzione: nel breve-medio termine questa prospettiva non è all'orizzonte", afferma Cataliotti, "stiamo cercando i precedenti sul caso" che chiamerebbe in causa l'articolo 11 del codice di procedura penale, "fatemi approfondire se è fondata ed eventualmente proporrò la questione. Per noi il giudice naturale è Pavia. Non vogliamo sottrarre il caso a un procuratore capo che è una garanzia e ai dei pm di cui apprezzo il lavoro, salvo che il codice di procedura ce lo imponga. Non cerchiamo escamotage, ma ci atteniamo ai motivi giuridici. Non do lezioni a nessuno e spero di essere all'altezza del compito" conclude Cataliotti. Ma l'alibi è solo uno dei campi su cui si confrontano accusa e difesa. I legali del 37enne impiegato in un negozio di informatica, amico di Marco Poggi fratello di Chiara, ha nominato l'esperta genetista Marina Baldi come consulente per l'incidente probatorio. "Abbiamo depositato la nomina stamattina - ha detto ancora Cataliotti che ha sostituito Massimo Lovati -. Il quesito è molto composito e articolato ma non parlo di questo. Sarebbe limitante dire sia che non è emerso nulla sia che è emersa la prova regina". Baldi si è occupata di diversi casi mediatici tra i quali l'omicidio di Pierina Paganelli e di Liliana Resinovich. Si affiancherà al consulente Armando Palmegiani, nominato nei giorni scorsi al posto di Luciano Garofano.
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