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La Torre dei Conti era un rudere. Ecco come era ridotta dopo vent'anni di abbandono
Oggi 06-11-25, 07:52
Vent'anni trascorsi nell'abbandono hanno ridotto la Torre dei Conti praticamente a un rudere. Le indagini strutturali svolte sull'edificio nell'agosto 2023 dalla società «Laboratorio sicurezza tecnologica srl» per conto della Sovrintendenza capitolina, responsabile del progetto di restauro finanziato con 6,9 milioni del Pnrr, evidenziano con tanto di documentazione fotografica un quadro allarmante. La torre, dove fino al 2006 c'erano uffici comunali e che poi è stata sgomberata, 17 anni dopo presentava dal piano terra fino al sesto crepe larghe fino a sei centimetri, intonaci scrostati e pieni di umidità, travi esposte e arrugginite. Difficile immaginare che quando Tor de' Conti era frequentata dai dipendenti comunali potesse già essere in condizioni simili. In ogni caso, come emerso da un verbale di febbraio scorso della commissione capitolina Pnrr, pubblicato ieri da Il Tempo, dopo lo sgombero degli uffici la torre era stata dichiarata inagibile «a causa di gravi problematiche strutturali, dovute sia al peso dei solai che al carico aggiuntivo imposto sulle strutture medievali». E proprio sui solai, cinque dei quali sono stati aggiunti nell'Ottocento, punta anche la relazione del 2023, che fa parte del Piano di fattibilità tecnico economica alla base della gara indetta da Società Giubileo 2025 per aggiudicare l'esecuzione dei lavori di restauro. Accordo quadro aggiudicato il 30 aprile 2024 alle società Edilerica Appalti e Costruzioni srl e Picalarga srl. «La fabbrica - si legge nella relazione sulle indagini preliminari - presenta numerosi fenomeni fessurativi, di diverso grado di gravità. Particolarmente evidenti sono: la perdita di solidità e continuità della muratura, in particolare nell'angolo S, ma comunque diffuse in diverse zone della fabbrica». Rilevate anche «la mancanza di ammorsature (collegamento di due superfici murarie a contatto, ndr) dovuta alle molte trasformazioni avvenute nei secoli; la scarsa resistenza dei solai, che pur avendo subito interventi di consolidamento tramite il rinforzo con travi aggiunte all'intradosso(...) continuano a manifestare fenomeni di dissesto». Lunedì scorso il collasso di parte della Torre dei Conti ha mietuto una vittima, l'operaio di 66 anni Octav Stroici, rimasto per undici ore sotto le macerie, e la procura ha acquisito gli atti di gara per capire se il crollo potesse essere o meno evitato. I tempi per il dissequestro del cantiere non sembrano brevi e intanto in Campidoglio si inizia a ragionare su come evitare di perdere i quasi sette milioni di euro del Pnrr accordati sulla base di un impegno vincolante: l'opera, come tutte quelle finanziate da Next Generation Eu, doveva essere finita e collaudata entro giugno 2026, pena la perdita dei fondi, ma la scadenza pare inevitabilmente saltata. Una strada da percorrere potrebbe essere quella di chiedere al Governo l'autorizzazione a spostare le risorse economiche su altri cantieri che magari risultano a conti fatti sottofinanziati. Poi ci sarà da capire se di Tor de' Conti, che continua a sgretolarsi, si potrà salvare qualcosa.
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