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L'ambasciatore di Israele: "La Flotilla? Non trasportava aiuti. Non abbiamo maltrattato Greta"
Oggi 06-10-25, 08:28
Lo scopo della Flotilla "non era certo portare aiuti". L'ambasciatore israeliano in Italia Jonathan Peled è netto sulla missione effettuata a Gaza da 47 imbarcazioni, bloccata giovedì scorso dalle Idf: "È stata una grande, sfortunata e triste farsa. Una provocazione politica contro di noi. Voglio esprimere tutta l'indignazione dello Stato di Israele per il modo nel quale è stata presentata l'iniziativa. Ora tutti sappiamo che non era una missione umanitaria ma solo un'azione orchestrata per minare la legittimità di Israele e per promuovere la propaganda dei gruppi estremisti". Gli attivisti che hanno preso parte alla Global Sumud Flotilla, secondo l'ambasciatore, non sono però terroristi. "Non lo abbiamo mai detto - afferma - Penso che molti di essi ignorano tante informazioni e non sanno che la flotta è stata organizzata e finanziata da Hamas, o da associazioni vicine ad Hamas". Quanto ai presunti maltrattamenti contro Greta Thunberg e gli attivisti arrestati "è falso". "Non c'è nessuna evidenza di maltrattamenti. Nessuna. Sono stati trattati secondo le leggi", sottolinea. "Visitati dai funzionari delle loro ambasciate, e chi ha accettato di tornare in patria è stato rilasciato in due giorni. Cosa dicono: di non essere stati sistemati in hotel a 5 stelle? Beh, questo non lo abbiamo fatto. È ancora detenuto chi non ha voluto uscire da Israele. Evidentemente il trattamento è ben diverso da quel che vanno raccontando". Greta Tumberg, ritiene Peled, sia stata "manipolata da qualcuno, per accusarci". "Mi dispiace, aveva fatto battaglie importanti per l'ambiente, aveva affascinato molte persone, e ora sta giocando nelle mani di Hamas", taglia corto. E riguardo ai corti pro-Pal in Italia aggiunge: "Ho visto molta violenza. Sono manifestazioni contro il governo. Credo abbiano poco a che fare con la Palestina. Voglio esprimere la mia solidarietà alle forze dell'ordine italiane che hanno avuto un comportamento efficiente ed esemplare". In quanto alla pace nella Striscia afferma: "Spero che nei prossimi mesi si potranno risolvere i problemi. Sono passati due anni dal massacro del 7 ottobre. Ora dobbiamo chiudere questo conflitto e trovare soluzioni politiche, e diplomatiche, che permettano agli israeliani di vivere in pace e in sicurezza E bisogna pensare anche a migliorare la vita dei palestinesi". "Dobbiamo lavorare a favore degli interessi di tutti - incalza l'ambasciatore - Hamas lavora contro gli interessi di tutti. C'è un interesse comune, tra noi, l'Europa, l'America e il mondo arabo: sconfiggere Hamas A quel punto si può lavorare insieme per un futuro di ricostruzione, di pace e di riconciliazione".
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