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“Giudizi poco pertinenti”. Bayrou fa arrabbiare pure Monti: suo governo in difficoltà
Oggi 02-09-25, 09:11
"Il giudizio di Francois Bayrou sull'Italia? Poco pertinente. Un governo che in questo momento ha le difficoltà del governo francese farebbe bene a cercare la collaborazione e l'apporto di tutti, più che dare luogo a queste piccole querelle". È quanto ha detto il senatore a vita Mario Monti in una conversazione con il Corriere della Sera e Le Monde commentando le recenti dichiarazioni del premier francese sul dumping fiscale. Cosa potrebbero fare insieme l'Italia e la Francia per lottare contro i paradisi fiscali? Monti risponde così: “Nel 2023, in risposta ai sussidi del presidente Joe Biden alle imprese americane con l'Ira (Inflation reduction act), Francia e Germania - ha ricordato l'ex premier - fecero pressione sulla Commissione europea perché autorizzasse aiuti fiscali nazionali. Mi permisi di fare presente alla premier Giorgia Meloni, appena eletta, che sarebbe stato un grave errore per l'Italia accondiscendere a questa richiesta, perché alla fine solo la Germania ne avrebbe tratto vantaggio. E poi i piccoli Stati, l'Irlanda, i Paesi Bassi, il Lussemburgo, si sentono di conseguenza autorizzati a diventare paradisi fiscali. La politica giusta è un accordo che preveda il contenimento degli aiuti di Stato per i grandi Paesi, e in cambio la rinuncia dei piccoli Paesi europei a comportarsi come paradisi fiscali". Italia e Francia "dovrebbero mettere da parte questi piccoli litigi che non portano da nessuna parte e agire insieme, ad esempio per guidare il fronte contro l'esenzione dalla global minimum tax che gli Stati Uniti hanno ottenuto al G7", ha sottolineato l'ex premier. "L'attuale governo italiano - ha rilevato Monti in un altro passaggio dell'intervista - ha colpito gli osservatori molto positivamente dal punto di vista della sua prudenza nella gestione di bilancio. Nonostante la maggioranza di governo sia composta da partiti che per anni hanno aspramente criticato gli interventi di bilancio e le riforme strutturali attuate nel 2011-2012, sia la premier Meloni di Fratelli d'Italia sia il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti della Lega hanno condotto una politica di bilancio molto prudente, che ha dato i suoi frutti nei mercati finanziari. Il problema non risolto in Italia - ha osservato - è la crescita da tempo inadeguata, perché accanto alla meritoria prudenza nella gestione del bilancio si mantengono rendite di posizione, dai balneari agli editori scolastici, per motivi elettoralistici, che frenano economia e occupazione. Ma questo è un problema anche per la Francia, tanto che già nel 2007 venne creata la commissione Attali, della quale facevo parte, per la liberazione della crescita”.
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