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“Mia moglie sotto minaccia”: il ministro Urso giustifica il salta-fila a Fiumicino
Ieri 16-07-25, 19:34
La polemica nata dal racconto social di Luca Zingaretti — che ha denunciato con sdegno il fatto che la moglie del ministro Adolfo Urso abbia saltato la fila ai controlli in aeroporto — si arricchisce oggi di un nuovo capitolo. A fornire chiarimenti è lo stesso ministro delle Imprese e del Made in Italy, che in una lettera indirizzata al direttore di *Repubblica*, Mario Orfeo, spiega la propria versione dei fatti e rivela un episodio finora rimasto riservato. Urso scrive che il 27 ottobre 2023 il ministero ha ricevuto una lettera minatoria contenente due proiettili e minacce esplicite rivolte alla moglie, Olga Sonhnenko. Il contenuto della missiva faceva riferimento alle decisioni politiche del ministro, in particolare alle procedure di golden power, e lasciava intendere che un mancato “cambio di atteggiamento” avrebbe potuto portare a conseguenze dirette sulla sua famiglia. Si trattava, secondo Urso, di una vera e propria intimidazione ricattatoria, aggravata dal fatto che la lettera conteneva dettagli sui luoghi abitualmente frequentati dalla moglie. Per questa ragione, spiega il ministro, è stato deciso un innalzamento del livello di sicurezza nei confronti della coniuge, che oggi gode della stessa scorta assegnata a lui. Ed è proprio questo dispositivo di tutela a giustificare il trattamento prioritario avuto in aeroporto, dove — secondo quanto ricostruito — la donna avrebbe avuto accesso agevolato ai controlli. Una misura prevista dai protocolli, e decisa in autonomia dalla scorta, come chiarito nella circolare del servizio scorte del 16 ottobre 2013, citata testualmente dal ministro nella lettera. Nel testo inviato a *Repubblica*, Urso contesta anche una parte dell'intervista pubblicata dallo stesso quotidiano. Alla domanda se ritenesse giusto aver saltato la fila, l'intervista riportava la formula: «A questa domanda non risponde». Il ministro però replica: «Non è corretto affermare che non abbia risposto, perché la mia posizione era già espressa nella risposta precedente, dove sottolineavo che la valutazione delle condizioni di sicurezza spetta alla scorta, in totale autonomia». Urso aggiunge di trovarsi in aeroporto quel giorno solo per accompagnare la moglie e il figlio, e di essere stato al telefono per tutto il tempo, impegnato nell'organizzazione di un incontro di lavoro. «Non mi sono accorto di nulla», spiega. E conclude esprimendo rammarico per il disagio eventualmente arrecato: «Mi dispiace se qualcuno ha percepito un comportamento scorretto. Non è nel mio stile, come sa chi mi conosce». Con la rivelazione della minaccia ricevuta nel 2023, Urso invita a considerare l'intera vicenda anche sotto il profilo della sicurezza personale e familiare, rivendicando la scelta di mantenere, fino a oggi, una discrezione necessaria per non interferire con le indagini in corso. Ma la vicenda, diventata ormai un caso pubblico, promette di far discutere ancora.
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