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“Perché la squalifica è di soli tre mesi”. La Wada zittisce i detrattori di Sinner
18-02-2025, 11:45
L'agenzia mondiale antidoping (Wada) spiega perché Jannik Sinner ha ricevuto una squalifica di tre mesi, inferiore rispetto a quella inflitta alla pattinatrice su ghiaccio spagnola Laura Barquero di sei anni. Sia Sinner che Barquero sono stati trovati positivi al Clostebol, sostanza vietata dal Codice mondiale. «Nel caso Sinner le prove hanno chiaramente confermato la spiegazione dell'atleta come delineato nella decisione di primo grado (Itia, ndr)», spiega la Wada in una nota inviata all'agenzia di stampa Ap a seguito delle critiche mosse dai media spagnoli circa la differenza di trattamento tra il numero 1 del tennis mondiale e l'atleta spagnola. Barquero è risultata positiva per la prima volta al Clostebol durante i Giochi olimpici invernali del 2022 e nuovamente nel gennaio 2023 in un test fuori competizione effettuato dalla federazione di competenza, l'Isu. Come spiega la Wada, «la squalifica di sei anni era stata accordata e sottoscritta da Wada, Isu e dall'atleta e se Barquero non fosse stata d'accordo con la sanzione proposta, non sarebbe stata obbligata a firmare l'accordo di risoluzione del caso ed era libera di portare avanti il caso per l'udienza al Tas». L'agenzia mondiale antidoping ha formalmente ritirato il suo ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna affermando di aver accettato la spiegazione dell'atleta sulla causa della violazione e che Sinner non intendeva imbrogliare. La spiegazione di Sinner, 23 anni di Sesto Pusteria e che potrà ritornare al giocare dal 5 maggio prossimo, era legata al fatto che le tracce di Clostebol trovate nel suo campione, erano dovute ad un doppio massaggio full-body senza guanti fatto dal fisioterapista Giacomo Naldi precedentemente. Naldi, successivamente esonerato, aveva utilizzato il Trofodermin, farmaco con qualità cicatrizzanti e antisettiche, dopo essersi tagliato ad un dito. Barquero sui social ha pubblicato diverse storie che richiamavano l'attenzione sulla discrepanza nella punizione data a lei e a Sinner. «È una sanzione sproporzionata che ha significato la fine della mia carriera - ha scritto la 23enne pattinatrice di Madrid che gareggiava in coppia assieme all'italiano Marco Zandron -. Credo che sia un chiaro esempio dei fallimenti del sistema. Non so davvero cosa sia successo ma devo assumermi le conseguenze, accettare le attuali normative e affrontare sanzioni che a volte sono estremamente sproporzionate». Anche alcuni colleghi di Sinner avevano manifestato dei dubbi per la decisione, in primis Novak Djokovic.
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