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Lettera dell'ex 5 Stelle Castelli alla sindaca Salis: "Unite per tutelare le donne in politica"
Oggi 06-11-25, 19:01
Cara Sindaca Salis. L'ex 5 Stelle Laura Castelli scrive alla sindaca Silvia Salis. "Ti scrivo come donna, come mamma e come politica. Ti scrivo perché il tuo appello mi ha profondamente colpita e credo debba essere abbracciato da tutte le comunità che fanno politica e da tutte le donne che ogni giorno si espongono, con coraggio, per cambiare le cose. Tutte, a prescindere dal colore politico. Sono stata Viceministro dell'Economia tra il 2018 e il 2022, e in quegli anni ho vissuto tante volte la condizione di essere l'unica donna ai tavoli di Governo, nelle riunioni più delicate e decisive. Dovevo quasi dimenticarmelo, per mostrarmi più forte, per giustificare la mia resistenza fisica e mentale. Nel frattempo, arrivavano attacchi mediatici e sui social continui insulti, e mi sono accorta che, a un certo punto, mi ero abituata alla violenza, come se fosse normale riceverla e combatterla. Ma non è normale. Non deve esserlo". "Ti sei messa in mostra - ribadisce - pur di far politica, quindi è normale subire. No. Non è normale, e non deve diventarlo. So di essere una tra tante, forse una tra tutte. Ma da quando sono mamma, guardando mio figlio, mi chiedo ogni giorno: come si costruisce una società in cui la violenza verso le donne non sia tollerata, ma condannata e disprezzata? Una società che educhi al rispetto, alla dignità, alla libertà di essere ciò che siamo? Credo che noi donne, che ai tanti ruoli della vita aggiungiamo anche quello di impegnarci nella cosa pubblica, abbiamo un dovere: fare qualcosa di concreto, insieme, per tutte le donne d'Italia. Quando ci incontriamo per risolvere un problema, non ci chiediamo mai “di che partito sei”. E questo ci rende diverse, perché ci guida un senso della vita che va oltre gli steccati e le bandiere. Per questo propongo di lanciare un grande “Evento Rosa”, senza colori di partito, dove al centro ci sia solo la Donna, per costruire insieme proposte concrete che nascano dalle nostre esperienze, dalle ferite, dalle storie vere. Un luogo di ascolto e di azione, dove ricostruire le fondamenta di uno dei valori più antichi del mondo". Un riferimento, dunque, al presidente del Consiglio,: "Giorgia Meloni, eppure la vediamo attaccata ogni giorno troppo spesso per mere questioni relative alla sua vita privata. Per essere madre, per essere leader, per essere semplicemente se stessa. E questo dovrebbe far riflettere chiunque. Se solo un uomo potesse capire quanto, per noi, sia diverso anche il solo prepararci ogni mattina. Perché per un uomo basta indossare lo stesso abito blu per una settimana, cambiando solo la camicia, e nessuno ci farà caso. Per noi, invece, truccarci, vestirci, scegliere come presentarci al mondo è un gesto politico, perché ogni dettaglio viene giudicato, commentato, sminuito. Eppure andiamo avanti, con la testa alta, anche davanti ai peggiori insulti, che ci devastano intimamente la nostra dignità. Oggi tante donne guidano partiti, amministrano città, siedono ai vertici di aziende pubbliche e private, e tutte, ogni giorno, combattono contro un maschilismo ancora radicato nella nostra società. Abbiamo capito che ribellarsi alla violenza non è piagnisteo, ma un dovere morale. Per anni ho pensato che bastasse combattere. Oggi so che bisogna ricostruire: rifondare i valori su cui poggia la nostra cultura, la nostra storia, la nostra comunità. E questo possiamo farlo solo insieme. "Ti scrivo - continua - anche come Presidente del Partito “Sud chiama Nord”, una forza politica di territorio, di matrice sturziana, presente in Parlamento, primo partito in Sicilia e radicata nel Sud d'Italia. Siamo, in sostanza, il movimento degli amministratori, donne e uomini che ogni giorno affrontano i problemi reali delle persone, con concretezza e passione. E sono certa che insieme a tutte le donne, di ogni partito, sapremo dare voce e forza a tutte le donne d'Italia".
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