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Leva volontaria, Crosetto punta al modello tedesco per avere 15 mila militari in più ogni anno
Oggi 28-11-25, 10:29
Nel giorno in cui il Wall Street Journal svela che la Germania starebbe sviluppando e implementando un piano segreto per far fronte a un'eventuale guerra con la Russia, che prevede il dispiegamento fino a 800 mila soldati della Nato sul fronte orientale e il presidente francese Emmanuel Macron annuncia l'introduzione della leva volontaria di un anno, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, proprio da Parigi, parla di una «riserva militare ausiliare dello Stato» anche in Italia per aumentare il numero delle forze armate almeno di diecimila unità, attraverso un servizio di leva su base volontaria e pronto ad entrare in azione in caso di necessità. «È uno schema non molto diverso da quello tedesco, perché prevede una volontarietà. Quello tedesco ha un automatismo che scatta, quello francese è totalmente volontario», spiega Crosetto. «Anche noi in Italia dovremmo porci il tema di una riflessione» sul ripristino della leva militare, «che in qualche modo archivi le scelte fatte di riduzione dello strumento militare e porti a un suo aumento, ci sono motivi di sicurezza che secondo me rendono importante farlo», ribadisce il ministro, a margine dell'incontro a Parigi con la ministra delle Forze Armate, Catherine Vautrin. «La mia idea e di portare il discorso in Parlamento con un disegno di legge del Consiglio del Parlamento. Le regole in questo settore devono essere il più condivise possibili, nasce proprio nel luogo di rappresentazione del popolo». Nel documento informale presentato recentemente dallo stesso ministro al Consiglio supremo della Difesa, presieduto dal Presidente Sergio Mattarella, il ministro ha parlato della necessità di 10-15 mila nuove unità da formare nell'ambito delle nuove tecnologie e dell'Intelligenza artificiale contro la guerra ibrida già in corso: di questi cinquemila servirebbero solo nell'ambito cyber. «Reintrodurre la leva è complicato, tuttavia c'è un tema degli organici delle Forze armate, oggi sotto-dimensionati rispetto alle necessità operative, anche ordinarie». Lo afferma il presidente della Commissione Difesa della Camera, Nino Minardo, commentando le parole del ministro. «In Europa - prosegue Minardo - si stanno sperimentando soluzioni diverse: in Germania non è stata reintrodotta la leva, ma è stata resa obbligatoria la visita medica per conoscere in ogni momento la platea dei cittadini arruolabili; in Francia il presidente Macron ha annunciato un nuovo servizio militare volontario dal 2026. Sono modelli da osservare con attenzione. Per il nostro Paese - aggiunge - il modello della Riserva volontaria appare oggi il più vicino alle reali esigenze italiane, ed è su questo che la Commissione Difesa si è concentrata. Sarebbe utile parallelamente valutare anche la reintroduzione dei Carabinieri ausiliari così da sgravare l'Esercito da compiti di ordine pubblico». L'opposizione ricorre subito alle barricate. «Qui si continua a parlare solo di piani di guerra, leva, riarmo, enormi aumenti delle spese militari. Ma non è bastato il fallimento di questi tre anni e mezzo? - sostiene il leader M5S, Giuseppe Conte l'Italia con l'Europa ha scommesso sulla vittoria militare dell'Ucraina a suon di riarmo e invii militari, anziché puntare sui negoziati sin da subito. Avremmo evitato tanti morti, ottenuto condizioni più favorevoli per l'Ucraina ed evitato danni economici enormi per l'economia europea e italiana». Chiara la posizione del Pd con Stefano Graziano, membro della commissione Difesa a Montecitorio: «Abbiamo già detto chiaramente che noi siamo per un esercito di professionisti. Possiamo immaginare solo un riserva a sostegno della logistica e degli uffici e alla Croce rossa. Abbiamo presentato una proposta di legge in questa direzione».
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