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L'Imam che ci mancava: è di Venezia, odia Meloni e indottrina sui social
Oggi 30-06-25, 09:54
Ci risiamo. Un altro Imam radicalizzato in Italia. Non è bastata l'ordinanza da parte del comune di Venezia per chiudere la Moschea di via Piave in quanto irregolare per fermare l'Imam Arif Mahmud, a capo dell'importante comunità dei bengalesi, oggi estremamente radicati nel territorio. A dare ragione al Comune, chiudendo definitivamente la vicenda da un punto di vista giuridico, era stato il Consiglio di Stato che, nell'aprile 2025, aveva respinto il ricorso a salvare la Moschea spiegando che la destinazione urbanistica deve restare commerciale e non può essere trasformata in centro culturale, tantomeno in luogo di culto. Ma loro hanno indetto manifestazioni, proteste, fino al caso eclatante in cui accanto alla foto del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro è apparsa quella di un busto con la testa di maiale in giacca e cravatta. Eppure, secondo quanto ci risulta, continuano a entrare indisturbati nell'ex supermercato in zona stazione di Venezia Mestre. A far preoccupare sono le frasi che l'Imam continua a pronunciare sulle donne, sulla nostra cultura, manifestando un chiaro intento politico nello spalleggiare apertamente le idee della sinistra e del Movimento 5 Stelle, arrivando a dire di Giuseppe Conte che «l'Italia ha avuto un Presidente così una volta nella storia». Ma è di tutt'altro avviso su Giorgia Meloni: «Le persone sono prive di dolcezza se non ricevono educazione familiare». Queste le parole riservate alla Premier come commento al video in cui lei parlava dei Cpr in Albania dal palco di Atreju. E, più in generale, apostrofa Fratelli d'Italia come «il partito di governo, di stampo post-fascista, che mantiene ancora nel proprio logo il simbolo della fiamma eterna sulla tomba di Benito Mussolini. Molti analisti ritengono che questo non sia un semplice richiamo storico, ma una dichiarazione implicita di rinascita del razzismo». Poi un'aggiunta che risulta una minaccia: «Se questa politica divisiva e carica di odio non viene fermata ora, l'Europa rischia di ritornare nell'oscurità del suo passato» e che «il comportamento di questi politici ricorda come alcuni allevatori producono gas dal letame. "Nutrono" l'odio verso l'Islam per generare voti, sfruttando l'ignoranza di una parte della popolazione». Poi l'attacco all'europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint, che proprio dopo un sopralluogo a Mestre, aveva denunciato il pericolo del fondamentalismo islamico. Una visita che l'Imam ritiene finalizzata a «inscenare davanti a una moschea un discorso islamofobo. Eppure, quel video sarà usato come letame mediatico, da somministrare agli ignoranti dellasuazona per “coltivare” voti attraverso la paura e il razzismo». Atteggiamento che la Cisint ritiene «provocatorio e sovversivo. Un segnale grave e inequivocabile che mira all'islamizzazione dell'Europa intera, partendo dalle nostre città». Sì, perché non è solo contro il Governo che lui si scaglia, ma ci sono anche foto del volto insanguinato di Netanyahu con Trump che gli bacia la mano, frasi come «solo il fuoco può spazzare via le ombre e riportare la luce» e continue lezioni su come le donne dovrebbero comportarsi in nome della sharia. «Cerco di spiegare agli italiani perché i musulmani non stringono la mano alle donne. Non sono in grado di capire questa regola dell'Islam per proteggere l'onore delle donne», attaccando al contempo le donne italiane che non rispettano le medesime “leggi” islamiche: «Per lei il suo partner è solo un recipiente di eiaculazione. Quando serve, lo usa. Se non lui, un altro. Esattamente come si fa con un bagno pubblico: quando ne hai bisogno, cerchi il primo disponibile e ti “liberi”».
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Il Tempo
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