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L'ultima mossa della Cina: ora blocca l'acquisto dei Boeing
Oggi 16-04-25, 07:50
La Cina muove un'altra pedina nel Risiko sui dazi. E dopo aver annunciato restrizioni alle esportazioni di terre rare, ora ha deciso di bloccare l'acquisizione di aeromobili ordinati presso la statunitense Boeing. La notizia è arrivata ieri, attraverso un'indiscrezione di Bloomberg. Il governo di Pechino avrebbe ordinato alle sue compagnie aeree, dunque Air Cina, China Southern e China Western, di sospendere le consegne dei mezzi. La messa al bando che comprende una decina di mezzi riguarderebbe anche la componentistica, cosa che, in casa interna al Dragone, logicamente potrebbe creare anche dei problemi alle manutenzioni. Secondo Bloomberg, sarebbe pronto anche un aiuto statale a quelle compagnie cinesi che noleggiano dei jet prodotti dalla Boeing. La notizia è stata poi confermata dallo stesso Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In un lungo post su Truth, che è dedicato soprattutto al contrasto sino-americano sul fronte dei prodotti agricoli, ha affermato che i cinesi, «curiosamente, hanno appena disatteso il grande accordo con Boeing, dichiarando che non "prenderanno possesso" degli aerei, nonostante fossero pienamente impegnati» nelle acquisizioni. Quanto alla parte sull'agricoltura, Trump ha lanciato un messaggio di vicinanza ai farmers, che hanno fatto parte del suo blocco elettorale: «Sono grandi, ma proprio per la loro Xi Jinping Presidente della Repubblica popolare cinese grandezza vengono sempre messi in prima linea con i nostri avversari, come la Cina, ogni volta che c'è un negoziato commerciale o, in questo caso, una guerra commerciale». Trump ha ripercorso il precedente braccio di ferro con il Dragone. «La stessa cosa è successa durante il mio primo mandato. La Cina è stata brutale con i nostri agricoltori, ho costretto questi patrioti a resistere e abbiamo raggiunto un grande accordo commerciale. Ho ricompensato i nostri agricoltori con un pagamento di 28 miliardi di dollari, per tutta la durata dell'accordo con la Cina. È stata un'ottima transazione per gli Stati Uniti, finché non è arrivato il disonesto Joe Biden e non l'ha applicata. La Cina ha ampiamente rinnegato l'accordo (sebbene si sia comportata bene durante l'amministrazione Trump), acquistando solo una parte di ciò che aveva concordato di acquistare. Non hanno avuto nessun rispetto per l'amministrazione fallimentare di Biden, e chi può biasimarli per questo?». Si tratta della seconda volta nel giro di un paio di giorni che il 47esimo presidente degli Stati Uniti attacca il suo predecessore, su due temi diversi. Il quadro di incertezza attorno all'eventualità di un'escalation sui dazi interessa anche le forniture di aeromobili oltre il duello Stati Uniti-Cina. Ieri al Financial Times, il ceo di Ryanair Michael O'Leary ha affermato che se verranno fissate delle tariffe su quegli aerei, «è probabile che ne ritarderemo la consegna». Confidando «che il buonsenso prevalga». Il settore degli aeromobili, infatti, da oltre quarantacinque anni infatti ha abbattuto le barriere commerciali. Queste evoluzioni del mercato, dunque, mettono a dura prova l'azienda americana da anni alle prese con la risalita da una cronaca costellata da incidenti e difficoltà nello sviluppo aziendale. Inoltre, tutto ciò potrebbe avvantaggiare player concorrenti come l'europea Airbus e la cinese Comac.
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