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Malore improvviso alla prima domanda: il giallo ,dell'audizone della madre di Sempio
Oggi 29-04-25, 07:26
La domanda specifica su un dettaglio riservato di quella mattina del delitto di Garlasco e il malore improvviso. Al punto che Daniela Ferrari, la mamma di Andrea Sempio, il nuovo indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi, si è accasciata a terra e il verbale è stato interrotto, dopo appena otto minuti. È un giallo quello che si è consumato ieri mattina nella caserma di via Moscova, dove i carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, agli ordini del colonnello Antonio Coppola e su disposizione della Procura di Pavia guidata da Fabio Napoleone, avevano convocato la mamma di Sempio per chiederle chiarimenti in merito agli spostamenti della famiglia nelle ore in cui, quel 13 agosto 2007, Chiara veniva uccisa. La Ferrari e il marito Giuseppe sono, d'altronde, i custodi dell'alibi del figlio, il cui Dna è stato rilevato sulle unghie della vittima. Lui si è sempre difeso, dicendo che frequentava la casa dell'amico, il fratello di Chiara, e che le sue tracce biologiche sarebbero finite sulla vittima per un contatto mediato, non diretto. Insomma, giura che lui non si trovava sulla scena del delitto, che quella mattina era rimasto a casa fino alle 10 e che poi aveva preso la macchina per andare a Vigevano, come dimostra lo scontrino del parcheggio usato come alibi nella prima fase dell'inchiesta, quando l'ora del delitto era stata fissata tra le 10.30 e le 12, per poi essere anticipata tra le 9.12 e le 9.35, orario di inattività del computer sul quale stava lavorando alla tesi Alberto Stasi, l'allora fidanzato di Chiara condannato a 16 anni di carcere per l'omicidio. E se lo scontrino oggi non è più un alibi per Sempio, a piazzare il ragazzo in casa sua sono i genitori, che garantiscono come il figlio non si sia mai mosso dall'abitazione prima delle 10. La nuova inchiesta, in attesa dell'incidente probatorio per cristallizzare il Dna di Sempio sulle unghie ed esaminare reperti della scena del crimine mai analizzati, in queste settimane si è arricchita di nuovi elementi, raccolti dai carabinieri grazie all'attività investigativa tradizionale. E le risultanze avevano spinto i militari a convocare la Ferrari, che nelle ultime settimane, davanti alle telecamere, ha fornito orari molto precisi, mai indicati prima. Le 10 meno 10, quale orario di rientro a casa dopo alcune commissioni e la spesa al supermercato di Gambolò. Le 10 meno 5 il minuto in cui avrebbe consegnato le chiavi dell'auto ad Andrea, che poi si sarebbe diretto a Vigevano dove avrebbe preso il ticket del parcheggio. Anche sul biglietto gli inquirenti avrebbero voluto alcune spiegazioni, così come sulle dichiarazioni a telecamera nascosta a Le Iene, quando la donna ha detto che l'avvocato dei Poggi, Gian Luigi Tizzoni, potrebbe aver passato gli atti della prima indagine sul figlio all'avvocato Lovati, «non so se glieli ha dati a pagamento o gratis». Ma la scelta del silenzio e il malore hanno intralciato la verità.
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Il Tempo
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