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Manovra: no retromarce sui Lep. Spunta cannabis light legale con supertassa al 40%
Oggi 04-12-25, 21:42
'Autonomia torna terreno di scontro. Nonostante l'allarme degli enti locali e le proteste dell'opposizione, con il Pd che minaccia ostruzionismo a oltranza, il governo non intende retrocedere: le norme sui Lep "rimangono in manovra", ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Una scelta che i dem hanno definito "anticostituzionale", perché "reintroduce la definizione da parte del governo dei Lep su scuola, sanità e trasporti, già bocciata dalla Corte costituzionale". "Abbiamo dato la disponibilità alle opposizioni, in particolare al Pd che aveva chiesto spiegazioni rispetto a questo tema, di una audizione in sede tecnica del ministro Calderoli. Questa disponibilità rimane", ha precisato Ciriani ma "i Lep sono un tema importante che non può essere stralciato. Il tema è perfettamente ammissibile ed è perfettamente costituzionale". Il tema è sensibile, per l'opposizione ma anche dentro la maggioranza. "Sono il 'prezzo' che il governo deve pagare alla Lega", ribatte il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia, riferendosi ai maldipancia in particolare dentro Forza Italia. Crea fibrillazione anche l'emendamento di Fratelli d'Italia volto ad eliminare il bando per la cannabis light, facendo tornare legale ma supertassata: ai Monopoli il compito di indicare i punti vendita e prevedere accise per i prodotti da compustione e una imposta al consumo al 40% sui prodotti liquidi derivati dalle infiorescenze della cannabis sativa light. Una retromarcia rispetto alla stretta recentemente imposta dal decreto sicurezza. Da FdI viene chiarito che l'obiettivo "è contrastare la diffusione e la vendita di prodotti a base di cannabis light, introducendo una super tassazione al 40%. La proposta emendativa non nasconde alcuna volontà occulta di legalizzazione di questi prodotti, come sostenuto da alcuni, ma l'esatto contrario. Sono in corso interlocuzioni con i Ministeri competenti per stabilire quale sia la strada migliore per contrastare questo business". In serata, la retromarcia: la proposta verrà ritirata. Il governo intende andare avanti anche sull'emendamento di FdI sull'oro della Banca d'Italia, su quale la Bce in un parere della presidente Christine Lagarda ha avanzato forti riserve. È ancora il ministro Ciriani a confermarlo: "si può migliorare, correggere, però il tema rimane". È probabile che entri a far parte di un pacchetto di emendamenti del governo, che arriverà non prima della prossima settimana. E questo, secondo diversi senatori, potrebbe portare a uno slittamento dell'approdo in Aula, al momento previsto per lunedì 15. Data che al momento resta confermata. Difficile, secondo l'opposizione, che si chiuda entro domenica. Il calendario della manovra si incrocia con gli appuntamenti politici: il 14 è prevista la chiusura di Atrju, la kermesse di Fratelli d'Italia, che impegnerà diversi esponenti della maggioranza. È possibile quindi che i voti sugli emendamenti si chiudano lunedì stesso, facendo slittare la road map di qualche giorno. Intanto con le riformulazioni, i gruppi provano a far rientrare emendamenti decaduti per inammissibilità. Ci riprova Fratelli d'Italia con Opzione donna, riproponendo la proroga e indicando nuovo coperture. Mentre la Lega, per evitare che lo shutdown negli Usa si ripercuota sui dipendenti delle basi in Italia, propone garanzie pubbliche in caso di ritardo o sospensione temporanea dei pagamenti delle retribuzioni.
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