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Mantova tra arte e natura: la città che unisce corpo, paesaggio e anima
Ieri 24-07-25, 14:56
Il 9 marzo 2025 ha preso il via da Brescia un itinerario speciale, un racconto che attraversa la Lombardia intrecciando sport, emozione e identità. È “Il Cuore dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano-Cortina 2026”, il progetto di Regione Lombardia che percorre le dodici province come una grande staffetta simbolica. Ogni tappa è un'occasione per dare voce alle comunità locali e valorizzare le tante anime che compongono questo territorio ricco di storie e bellezza. Il 7 giugno è stata Mantova a prendersi la scena, accogliendo la 50ª edizione della storica MincioMarcia, un evento che non è solo sportivo ma anche profondamente legato al paesaggio che lo ospita. Migliaia di partecipanti si sono messi in cammino lungo gli argini del Mincio, attraversando un ambiente dove la natura e la storia dialogano a ogni passo. In questo scenario suggestivo, la marcia si è trasformata in un'esperienza immersiva, in cui il movimento del corpo si fonde con quello del paesaggio, in un continuo scambio tra bellezza e partecipazione. Proprio come il fiume che la attraversa, Mantova scorre lenta e maestosa, regalando a chi la visita una sensazione di sospensione fuori dal tempo. Avvolta da tre laghi, la città si presenta come un'opera d'arte a cielo aperto, in cui la grandiosità dell'epoca gonzaghesca si fonde con l'intimità dei suoi vicoli e la vivacità della vita quotidiana. Il cuore del centro pulsa in Piazza delle Erbe, tra i profili eleganti del Palazzo della Ragione, la Rotonda di San Lorenzo e la Torre dell'Orologio: uno spazio che sa accogliere come un salotto, raccontando secoli di storia con naturalezza. La MincioMarcia diventa così il punto di partenza per scoprire Mantova in modo autentico, attraverso un cammino che è fisico e simbolico al tempo stesso. Chi partecipa, anche solo come spettatore, si ritrova immerso in un ambiente che stimola i sensi: i riflessi dell'acqua, le architetture rinascimentali, i profumi della cucina locale che si diffondono dai ristoranti storici. È un invito alla scoperta lenta, alla connessione con una terra che non ha bisogno di rumore per farsi ascoltare. Mantova non è sola in questo racconto. Poco distante, Sabbioneta – la città ideale voluta da Vespasiano Gonzaga – completa il quadro con la sua perfezione geometrica, la sua luce rarefatta e la sua atmosfera rarefatta. Insieme formano un patrimonio UNESCO che parla di visione, equilibrio, futuro. Un ideale che si ritrova anche nella natura che circonda la città, come il Parco del Mincio, che in estate regala lo spettacolo incantato della fioritura dei fiori di loto sul Lago Superiore. Osservarli da una barca, in silenzio, scivolando tra ninfee, canneti e aironi, è un'esperienza che resta impressa come un sogno: una poesia in movimento, fatta di luce, profumo e respiro lento. Non meno affascinante è la campagna circostante, punteggiata da borghi che sembrano dipinti. Come Castellaro Lagusello, racchiuso tra mura antiche e affacciato su un piccolo lago a forma di cuore. Ogni sua pietra racconta quiete, ogni via custodisce un silenzio carico di significato. È il luogo ideale per chi cerca una pausa dal tempo, un contatto profondo con ciò che è semplice e vero. Visitare Mantova e i suoi dintorni durante il percorso di Cuori Olimpici è molto più che assistere a un evento: è vivere una terra che invita al rispetto, all'ammirazione e alla scoperta lenta. I piatti tipici – come i tortelli di zucca, la sbrisolona o i risotti cremosi – raccontano l'amore per la tradizione e la cura dei dettagli, così come le sale affrescate di Palazzo Ducale e di Palazzo Te rivelano il potere evocativo dell'arte quando incontra il genio. Ogni elemento, dal passo della marcia allo sguardo sul paesaggio, diventa parte di una narrazione più ampia, fatta di emozioni sottili, sorprese silenziose e ricordi da portare via. Questa parte di Lombardia non si impone, ma accoglie. Non stupisce con effetti, ma conquista con grazia. È una terra che si lascia amare a poco a poco, con discrezione e profondità. E quando il cuore batte al ritmo della natura, dell'arte e dello sport, come accade qui, l'esperienza si fa completa. Un viaggio che è al tempo stesso fisico e interiore, in cui ogni passo racconta qualcosa di sé e di chi lo compie. Mantova, in questo cammino condiviso, è più di una tappa: è un abbraccio che resta.
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