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Meloni in missione per conto dell'Ue. E la Francia “rosica”
10-04-2025, 07:30
Era stato chiaro il commissario Ue al commercio Maros Sefcovic circa la necessità e l'opportunità di utilizzare pro domo comune i buoni uffici che ogni leader europeo, singolarmente, avrebbe potuto esercitare con la Casa Bianca di Donald Trump. Ed è in questo clima, dunque, che è nata la missione della Presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, che il prossimo 17 aprile sarà a Washington. Ieri, però, si è dipanato un copione troppe volte mandato in scena, e cioè il ditino alzato da Parigi. Non è un mistero che il leader francese Emmanuel Macron fa parte di quel blocco, all'interno dell'Unione Europea, che preme per un “muro contro muro” nella logica di reazioni ai dazi americani. E dunque ieri dall'altra parte delle Alpi è arrivata la mini mozione del dubbio. Il ministro dell'Industria Marc Ferracci l'ha messa giù così: «Se iniziamo ad avere colloqui bilaterali, il momento dell'unità europea sarà rotto». Anche il collega degli affari europei Benjamin Haddad si schiera su quella posizione: «Nessuno ha interesse a precipitarsi a Washington in ordine sparso per fare concessioni a Trump. Solo una risposta unita e ferma difenderà i nostri interessi». E ha aggiunto: «L'Unione Europea ha il chiaro interesse a restare unita. Vediamo che i dazi imposti dagli Usa sono stati imposti in maniera uniforme all'Unione Europa. Sono tutti i Paesi europei ad essere attaccati in un unico blocco e abbiamo tutti, l'Italia, la Francia, la Germania e gli altri, l'interesse collettivo a dare una risposta unitaria piuttosto che disperderci». Due bordate sovrapponibili, più che bordate tentativo di fumo negli occhi. Guarda caso, a parlare sono due esponenti “macronisti” del governo che tradiscono, forse, un certo disagio dell'Eliseo per non avere, in questo momento, la chiave d'accensione della trattativa. In ogni caso, la reazione del governo italiano non si fa attendere: il ministro degli Affari Europei Tommaso Foti, infatti, osserva: «Vorrei rivolgere una domanda agli amici francesi, cosi' preoccupati per l'incontro Meloni-Trump: come mai quando il Presidente Macron si reca a Washington tutto sembra andare bene, mentre quando è la Meloni ad andare, invece no? Rispetto e reciprocità, cari amici francesi. Non ci sono nazioni di serie A e nazioni di serie B». Anche il titolare degli Esteri Antonio Tajani difende il senso della missione che svolgerà Giorgia Meloni. I francesi, spiega il titolare della Farnesina, «Evidentemente non hanno capito lo spirito della missione, l'Ue è ben contenta che l'Italia vada a parlare per sostenere le posizioni europee. Mi pare che la Francia di missioni ne abbia fatte tante. Noi siamo l'Italia e lavoriamo nell'interesse dell'Unione europea». Il carattere “comunitario” dell'iniziativa è stato infatti confermato anche dal Presidente del PPE Manfred Weber: «Accolgo con favore tutti i tentativi di parlare con Trump. Meloni e Tajani pensano e lavorano nella prospettiva di difendere gli interessi dell'Europa», ha detto l'esponente bavarese, durante una conferenza stampa con il leader del Partido Popular Feijóo a Bruxelles. Un'uscita, questa, che conferma la sinergia tra i popolari europei e le iniziative del governo italiano, dove trovano espressione in Forza Italia, sui vari quadranti internazionali. Evidentemente, anche a Parigi arriva la presa d'atto che a indebolire lo slancio unitario dell'Ue sono proprio i distinguo alla vigilia di una missione così importante per sostanziare una trattativa tra Bruxelles e Washington, ancor più alla luce della sospensione dell'aggravio sulle tariffe per 90 giorni decisa ieri da Trump Così, la portavoce del governo francese Sophie Primas, al termine del consiglio dei ministri ha affermato che la trasferta della premier alla Casa Bianca «non ci preoccupa perché tutte le voci che permettono un dialogo con gli Stati Uniti sono benvenute, tanto più che la signora Meloni ha indicato lunedì, attraverso la sua delegazione, che era solidale con l'Ue e che fa parte dell'Ue». Una marcia indietro esplicita, dunque, e oggettivamente doverosa.
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