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Meloni non si piega all'Anm: muro contro muro nell'incontro. Avanti con la riforma
05-03-2025, 22:26
Due ore di faccia a faccia e nessun passo avanti, anzi. Governo e Associazione nazionale magistrati restano su sponde opposte, a dividerli in maniera netta la separazione delle carriere tra giudici e pm e l'istituzione di un doppio Csm e di un'Alta corte disciplinare. L'incontro fissato a palazzo Chigi produce una rottura netta con la nuova giunta dell'Anm, che si presenta al completo nella sede del governo e con appuntata sulla giacca una coccarda tricolore, stesso simbolo utilizzato giovedì scorso in occasione dello sciopero delle toghe contro la riforma costituzionale. All'uscita il presidente del sindacato, Cesare Parodi, chiarisce senza troppi giri di parole lo stato dell'arte: "C'è stato un lungo scambio di opinioni che non ha portato a sostanziali modifiche delle nostre posizioni, e tanto meno a quelle del governo. Abbiamo preso atto con molta chiarezza di una volontà del governo di andare avanti senza alcun tentennamento e alcuna modifica". A dire il vero, con una nota diffusa dopo l'incontro definito "franco e proficuo", palazzo Chigi fa sapere che la premier Giorgia Meloni ha annunciato "la disponibilità di aprire un tavolo di confronto sulle leggi ordinarie di attuazione della riforma". Dialogo sì, ma solo dopo l'ok del Parlamento. Infatti, si legge ancora nella nota, il governo "ha ribadito la volontà di proseguire con determinazione e velocità nel percorso di attuazione della riforma costituzionale, auspicando la sua approvazione in tempi rapidi". Sulla riforma quindi, conferma Parodi, "nessuna offerta è stata effettuata. Non è stata una trattativa, non volevamo che lo fosse, non lo sarebbe stata mai perché noi non abbiamo da offrire nulla se non la nostra lealtà e principi nei quali crediamo". Il presidente dell'Anm dopo l'incontro a cui hanno preso parte anche i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, motiva così la chiusura di palazzo Chigi: "C'è una ragione di tempi: la riforma non può tornare indietro se il governo vuole approvare in questa legislatura. Allora evidentemente non può neanche fare una piccola correzione perché altrimenti dovrebbe ripartire da capo alle Camere e i tempi non ci sono. Forse è meglio così: chiarezza per tutti, rispetto per tutti. Noi andiamo avanti con serenità, e se la riforma sarà approvata saremo i primi evidentemente ad applicarla". Prima però faranno di tutto per stopparla. "Non abbiamo ulteriori appuntamenti col governo, non c'è nessuna forma di possibile contatto evidentemente - confessa il magistrato -. Su questo tema andremo avanti per conto nostro". Spazio quindi ad altre forme di mobilitazione dopo lo sciopero della scorsa settimana con un'adesione di circa l'80% dei colleghi: "Come? Cercando la gente, cercando di far capire quello che molte persone non credono. Tanti pensano veramente che noi siamo qui per difendere interessi corporativi, la casta, i privilegi. Se noi non battiamo queste convinzioni, se non lo facciamo con estrema forza e capacità, la partita è persa fin l'inizio". Oltre alla separazione delle carriere, un altro tema ha tenuto banco però nel confronto andato in scena a Chigi, ovvero il rapporto tra politica e magistratura, da tempo decisamente ai minimi. "Abbiamo chiesto un maggiore rispetto per i magistrati che vengono spesso accusati di produrre dei provvedimenti non giurisdizionali ma ideologici - rivela Parodi -. Ho chiesto con forza che questo atteggiamento possa essere modificato perché ferisce i magistrati. L'unica speranza dopo questo incontro è che ci possa essere almeno uno spiraglio di recuperare un reciproco rispetto che gioverebbe soprattutto all'interesse del Paese". Anche in questo caso, tuttavia, la risposta della premier è stata di chiusura: "Per Meloni - ha concluso il capo dell'Anm - la politica a sua volta sente di essere attaccata in qualche misura. Noi abbiamo fatto presente una situazione di profondo disagio che avvertiamo. Tutti quanti hanno fatto presente che avvertono dal loro punto di vista questa situazione. Noi l'avvertiamo dall'altra parte".
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