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Papa Francesco, come sta davvero: le crisi respiratorie e il ritorno alla ventilazione
04-03-2025, 07:41
Le condizioni di salute di Papa Francesco tornano a destare allarme. Ieri, come reso noto dalla Sala Stampa della Santa sede nel consueto bollettino medico serale, «il Santo Padre ha presentato due episodi di insufficienza respiratoria acuta, causati da importante accumulo di muco endobronchiale e conseguente broncospasmo». Dopo il cauto ottimismo del fine settimana appena trascorso in cui non si erano verificati nuovi episodi di criticità, una nuova doccia gelata riporta le lancette indietro a venerdì scorso e al sabato precedente, quando Francesco aveva avuto una crisi respiratoria prima e un broncospasmo complicato anche dall'inalazione di residui alimentari. Da quel che si apprende dal bollettino diffuso ieri sera, a causa della nuova crisi «sono state eseguite due broncoscopie con necessità di aspirazione di abbondanti secrezioni» e che «nel pomeriggio è stata ripresa la ventilazione meccanica non invasiva» che era stata in parte sospesa domenica, tornando all'ossigenazione ad alti flussi tramite naselli come nei primissimi giorni del ricovero. La Santa Sede sottolinea comunque che il Papa «è sempre rimasto vigile, orientato e collaborante», ma è evidente l'angoscia che nelle ultime ore si percepisce nettamente sia al Policlinico Agostino Gemelli, dove l'allerta è altissima, sia in Vaticano, dove la notizia del nuovo peggioramento delle condizioni di Francesco è arrivata ieri sera come un fulmine a ciel sereno. La prognosi, ovviamente, «rimane riservata» e i medici che speravano di poterla sciogliere nei prossimi giorni si sono ieri calati in un ancor più stretto riserbo rispetto a prima. Si naviga a vista, quindi, e che nessuno abbia voglia di parlare in questo momento di estrema difficoltà per il pontefice lo dimostra anche il fatto che proprio l'équipe medica che ha in cura il Papa non ha nessuna intenzione, almeno per il momento, di tornare a incontrare i giornalisti come avvenuto nel punto stampa di venerdì 21 febbraio. In merito alla nuova crisi avvenuta nella giornata di ieri c'è da evidenziare anche che per la prima volta il bollettino menziona non una, ma ben due broncoscopie a cui è stato sottoposto Francesco. Questo tipo di esame, molto invasivo peraltro, serve a ispezionare le vie aeree ed eventualmente a raccogliere campioni di liquido, cellule e tessuti da analizzare in laboratorio. La broncoscopia, nel caso del Papa, è servita a valutare lo stato dei bronchi e probabilmente a stabilire se e quali microrganismi potrebbero aver provocato l'infezione polmonare. Il professor Claudio Micheletto, direttore dell'Unità operativa complessa di Pneumologia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Verona e presidente dell'Associazione italiana pneumologi ospedalieri, ha spiegato che «aver bisogno della ventilazione indica un quadro in peggioramento» e che «per dover ricorrere a due broncoscopie vuol dire che il Papa ha tanta secrezione e a questo punto del ricovero potrebbe non stare rispondendo bene alle terapie antibiotiche. Ci si augura che sia un fatto acuto, quindi legato a quello che è avvenuto in giornata».
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