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"Italia attenta, i Fratelli Musulmani vogliono sottomettervi". L'allarme del capo degli Imam di Francia
Oggi 27-07-25, 10:06
«L'Italia deve stare attenta: l'islam politico e la fratellanza musulmana hanno un disegno preciso, vogliono sottomettere e conquistare l'Occidente in nome di principi antidemocratici usando l'arma del vittimismo. Ma questa è l'anticamera del terrorismo». Ad analizzare il report degli 007 francesi e la riunione segreta che si è tenuta a Bruxelles sul pericolo del fondamentalismo islamico è l'Imam Hassen Chalghoumi, Presidente della conferenza degli Imam della Francia. Il timore sulla Fratellanza Musulmana in Italia è reale? «L'Italia se non reagisce rischia di essere come Francia e Belgio. L'Islam politico e i fratelli musulmani sono degli strateghi, fanno in modo di collaborare con lo Stato per insediarsi nelle istituzioni e carpire più informazioni possibili. So quali sono i rischi, per questo dico all'Italia di stare attenta, molto: sanno benissimo come sorpassare i limiti e abbattere le barriere democratiche». In che modo si muovono? «Le moschee e i finti centri culturali sono solo l'inizio, ma poi passano a quelli sportivi, a voler gestire l'educazione, soprattutto tramite corsi e libri nelle scuole private, poi società, viaggi, un intero sistema che si muove nel silenzio facendo una battaglia culturale che vuole sostituirsi allo Stato. Piano piano, fino alla politica. Andrebbero vietate le preghiere in strada, regolamentate le moschee in modo strettissimo, e non far sorgere luoghi di culto ovunque, bensì in posti autorizzati che rispettino i criteri urbanistici e di sicurezza. Poi dare all'associazione la responsabilità fisica e morale dei comportamenti dei loro fedeli, così che se l'imam supera il limite e fa prediche contro l'Italia o contro gli ebrei siano loro responsabili. Ma se non si ha consapevolezza del loro desiderio di conquista verrete conquistati». Quanto è centrale stringere sull'immigrazione? «È fondamentale, molti di loro importano il fondamentalismo. Per questo il rimpatrio deve essere consentito e in modo ancora più rapido. Chi non vuole questo cosa aspetta? Che ci sia l'attentato? Ma Giorgia Meloni e il ministro Piantedosi conoscono la gravità dell'Islam politico». A proposito del Governo, cosa pensa della politica migratoria? «Sostengo la politica della Premier sull'immigrazione, è bravissima, ma dietro di sé ha un'Europa immobile che non combatte l'islam e se non si sveglia pagheremo un prezzo carissimo. Bisogna essere ancora più severi, perché per colpa del silenzio di Bruxelles abbiamo già collezionate molte vittime. Il processo di integrazione non è così facile come qualcuno vuole far credere». Perché? «C'è chi non vuole integrarsi davvero. Il progetto islamista cerca di partire proprio dai bambini facendo loro un lavaggio del cervello, convincendoli a passare dalla teoria ai fatti, spesso violenti, inserendo insegnamenti coranici nelle scuole e precetti durissimi, una visione rigorosissima e in netto contrasto con valori banditi addirittura in alcuni paesi musulmani. Instillano il pensiero del vittimismo per portarli alla rivalsa sull'Occidente: quindi insegnanti polizia, istituzioni. Le scuole devono essere controllate, sono un covo di fondamentalismo, perché fanno consultare loro siti internet pericolosi e sottopongono testi che fanno venire i brividi. Giusto che in Italia la Lega abbia deciso di concentrarsi su questo». Cosa le fa paura del loro metodo? «Il reclutamento a tappeto. Influencer, anche italiani, oggi sono stati presi per fare propaganda. L'islamismo ha un progetto concreto soprattutto nei confronti delle donne, a maggior ragione giovani, obbligate a portare il velo. Non ascoltate chi dice che sono felici di indossarlo, non è così. Costrette in una condizione di inferiorità, provano a portarle via dalle scuole per farle sposare giovani e chiuderle in casa, ed è di loro che si deve prendere cura la politica italiana, sono indifese». Lei è un imam, perché la pensa così andando contro la maggior parte dei suoi colleghi? «Ho una visione che si basa sull'integrazione reale, non sulla sottomissione. Noi rappresentiamo degli esempi, e non possiamo imporre regole malsane. Il dialogo interreligioso esiste e ci deve essere così come con i cristiani, altrettanto con gli ebrei, vittime di un antisemitismo dilagante la cui genesi è proprio nel diffondersi dell'islam radicale».
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