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Piazza ProPal, Ettore Rosato: "Abbiamo chiesto chiarezza contro l'antisemitismo. Hanno rifiutato"
04-06-2025, 11:31
È il suggeritore di Carlo Calenda, l'operativo di Azione. Gira come una trottola nei territori, parla con i dirigenti, decide le alleanze. Il signor Wolf in questione è un parlamentare molto esperto, Ettore Rosato, vice segretario di Azione. Rosato dica la verità: non vi hanno voluto in piazza sabato 7? "Ancora una volta hanno preferito accontentare le posizioni più estreme, sacrificando l'idea di un'intesa larga su un tema che dovrebbe unire tanti, senza bandiere. La manifestazione sarebbe potuta essere un momento aperto a chi considera inaccettabile la strage di civili a Gaza, condannando con forza le posizioni del governo Netanyahu contro il quale abbiamo chiesto di mettere delle sanzioni considerato che gli appelli non servono. Ma contemporaneamente non si può non condannare con la forza che merita Hamas, e non guardare negli occhi il pericolo di un'ondata di antisemitismo indifferenziata che avanza". I giallorossi hanno dimenticato Hamas? "Hamas è un'organizzazione terroristica, forse la peggiore oggi in attività, causa di tanti brutali omicidi oltre ai massacri del 7 ottobre. Hamas usa come scudi umani i civili palestinesi, non vuole la pace, ha nel suo atto costitutivo la distruzione di Israele. Anche l'Autorita Nazionale Palestinese li considera un nemico della pace, non è una definizione che arriva solo da Israele. Nei dodici punti del documento di chi organizza la piazza non se ne parla. Non vedere questo vuol dire non comprendere, o non voler comprendere, quello che accade in quella terra martoriata". La sfilata per Gaza rischia di sfociare in un clima di antisemitismo? "Mi auguro di no, sono certo che non è la volontà di chi organizza. Ma per ottenere un obiettivo bisogna essere chiari nella piattaforma proposta. Alla nostra richiesta di chiarezza la risposta è stata negativa". Quali sono i punti cardine della vostra iniziativa al Teatro Franco Parenti di Milano? "Stop immediato ai bombardamenti sui civili e subito liberazione degli ostaggi. Non c'è amicizia con Israele che tenga, le stragi di civili che si moltiplicano non sono giustificabili in nessun modo. E poi ci vuole un'accelerazione in sede europea per il riconoscimento della Palestina, che fermi anche i nuovi insediamenti in Cisgiordania. Anche lì si stanno infrangendo tutti gli accordi assunti anche da Israele. Dopodiché ci sia una coalizione internazionale che garantisca aiuti e il cessate il fuoco, lo sradicamento di Hamas e una ricostruzione di Gaza senza offensive proposte di deportazioni di chi ha le sue radici lì. E ribadiremo con la forza, quella di chi considera il governo Netanyahu un danno enorme per Israele, che l'antisemitismo esiste, si rafforza e va combattuto tutti insieme". Kefiah più referendum. È una furbata? "Trovo quantomeno curioso che si scelga il giorno del silenzio elettorale per una manifestazione politica. Non è proprio in linea con la cultura della sinistra di governo che conoscevo. Dopodiché penso che inciderà poco sul risultato finale, che vedrà una partecipazione molto lontana dal quorum". Sui quesiti referendari cosa farà Azione? "Voteremo Sì sulla cittadinanza, una norma di buon senso che non c'entra nulla con l'immigrazione clandestina e che attribuisce a chi ha un lavoro, una casa, ha imparato la nostra lingua e si è integrato maggiori diritti e maggiori doveri. Voteremo quattro No sui quesiti relativi al lavoro. Non abbiamo cambiato idea. Il jobs act lo abbiamo approvato noi, ha dato risultati positivi, dato più stabilità ai lavoratori e più fiducia alle aziende. Quando ero capogruppo del Pd lo difendevo dagli attacchi della destra che lo osteggiava che ora lo difende dagli attacchi della sinistra che lo aveva approvato….assurdo! quanti danni fa questo bipolarismo ideologico!". La decisione dei partiti di governo di non ritirare le schede è un affronto alla democrazia? "L'astensione è uno strumento previsto dalla Costituzione per i referendum abrogativi che devono raggiungere il quorum. Non è una novità. Anche qui in passato l'hanno usato tutti, a turno, a seconda del tema e della convenienza politica del momento. Però il tema gigantesco dell'astesionismo resta e' un problema enorme e crescente, e quindi noi invitiamo a votare".
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