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Quirinale, Liguori: "La politica si accapiglia ma Garofani tace..."
Ieri 18-11-25, 21:59
Scontro all'ombra del Colle. Ad innescare la polemica politica alcuni virgolettati attribuiti dal quotidiano 'La Verità' a Francesco Saverio Garofani, consigliere per la difesa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e incentrati su presunte manovre per sbarrare la strada a Giorgia Meloni. Il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro titola infatti in prima pagina 'I consiglieri di Mattarella cominciano a tramare. Il piano del Quirinale per fermare la Meloni', spiegando che 'chi è vicino a Mattarella vuol mettersi di traverso al premier. Un suo consigliere ragiona sulla nascita di una lista civica che attragga i centristi della maggioranza per portarli a sinistra'. A supporto della tesi una serie di dichiarazioni riportate in due articoli che avrebbe pronunciato l'ex parlamentare dem ieri, giorno della riunione del Consiglio supremo di difesa (con Garofani seduto al fianco del Capo dello Stato), confermate da Belpietro, e di cui chiede conto il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami. "Confidiamo che queste ricostruzioni siano smentite senza indugio in ossequio al rispetto che si deve per l'importante ruolo ricoperto dovendone diversamente dedurne la fondatezza", si legge nel comunicato del deputato che, a stretto giro, innesca la risposta dal Colle. Al Quirinale, recita la secca nota dell'ufficio stampa, "si registra stupore per la dichiarazione del capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa che sembra dar credito a un ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo". Se ne parla a 4 di sera, il programma condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4. Per il giornalista Mediaset Paolo Liguori manca una tessera fondamentale del mosaico. "Garofani è stato per tre legislature deputato del Pd e poi è finito a fare il consigliere al Quirinale nella difesa. È una cosa normale? Ed è in questa vicenda politica, da un lato la Verità e dall'altro Garofani, io devo credere all'uno o all'altro?", afferma Liguori. "Mi inchino al capo dello Stato, sono un mattarelliano, ma non di fronte a delle parole dette da un consigliere e raccontate dal direttore Belpietro - continua - Perché tra Garofani e Belpietro io, che non sono né capogruppo di nessuno né politicamente impegnato, credo a Belpietro e Garofani tace. Se parlerà Garofani crederò probabilmente anche alla sua verità, ma la sua verità manca. È inutile - conclude Liguori - che la politica si accapigli in una vicenda in cui manca la verità del protagonista. Sembra molto strumentale".
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