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Sardone non fa sconti all'Imam “maranza”: avanti con la lotta contro l'estremismo islamico
Oggi 22-06-25, 09:14
Dopo lo scoop de Il Tempo sulla nuova guida della moschea IQRAA di Bologna, arrivano parole di condanna da parte della vice della Lega, Silvia Sardone, da sempre in prima linea nel contrastare l'Islam radicale e nel denunciare la gravità del tema: «Questi predicatori che insultano e minacciano sono pericolosi. A loro crea fastidio che io, una donna libera, metta in discussione la loro visione della donna e del velo islamico che è uno strumento di oppressione. Non sopportano che una donna possa opporsi concretamente, con denunce quotidiane, all'islamizzazione crescente dell'Italia e dell'Europa». Il riferimento è alle frasi choc pronunciate da Omar Mamdouh, star di Tiktok, subentrata dopo l'espulsione per motivi di sicurezza nazionale dello storico imam Zulfiqar Khan: «L'islam raggiunge tutti i posti del mondo. Arriverà la religione in tutte le case, l'islam arriverà dove arrivano il giorno e la notte». Poi contro il Natale: «Quando arriva il Natale e i nostri fratelli musulmani fanno gli auguri, è una cosa che non si può fare. Loro dicono che a Natale il 25 dicembre è nato il figlio di Dio, ma dire che Allah ha un figlio per noi è un insulto. A quel punto io divento molto nervoso e queste cose non le accetto. Allah è unico. Allah è assoluto, non è stato generato e non c'è nessuno uguale a lui». Infine, contro le donne: «Per principio l'uomo non può parlare con la donna e viceversa, a meno che non sia strettamente necessario. Se per esempio la donna su un autobus deve chiedere indicazioni all'autista lo può fare, ma non può iniziare a scherzare o fare complimenti e domande, questo è vietato. Ci si deve limitare a domande e risposta, nient'altro. Il maschio e la donna hanno un contatto molto limitato, non possono parlare a piacimento». La Sardone prosegue dicendo che lei e la Lega non hanno intenzione di arretrare: «Continuerò a portare avanti le mie battaglie in difesa delle donne e delle ragazze che vogliono essere libere, e non sottomesse per motivi religiosi. Continuerò a oppormi a chi vuole imporre una visione islamista e fondamentalista nel nostro Paese. Lo ribadisco: la lotta contro il pericolo dell'estremismo islamico, che si diffonde nelle moschee, nei centri di preghiera abusivi e nei quartieri che in molte città si stanno trasformando in ghetti musulmani, è una delle sfide più importanti dei prossimi decenni. Non possiamo arrenderci, né continuare a calpestare la nostra identità, i nostri valori, le nostre tradizioni per paura di urtare la sensibilità delle comunità musulmane».
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