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Ucraina: Putin insiste, Kiev ceda Donbass o ce lo prenderemo. Usa sospendono alcune sanzioni a Lukoil
Oggi 04-12-25, 20:42
Vladimir Putin non arretra sulle sue posizioni: Mosca otterrà il Donbass, militarmente o con altri mezzi. "Tutto si riduce a questo. O liberiamo questi territori con la forza delle armi, oppure le truppe ucraine se ne vanno da questi territori e smettono di combattervi", ha dichiarato il presidente russo a India Today, in un'intervista concessa in occasione della sua visita di Stato a Nuova Delhi. Nonostante il Cremlino abbia annunciato che non è stato raggiunto "alcun compromesso", Putin ha definito l'incontro, durato cinque ore, a Mosca con gli inviati americani Steven Witkoff e Jared Kushner "necessario" e "molto utile", aggiungendo che le proposte per un accordo di pace presentate dai due americani si basavano sugli accordi raggiunti durante il vertice di Anchorage. Il presidente russo ha poi elogiato gli sforzi del presidente Donald Trump per arrivare a una soluzione. "Si tratta di un compito arduo e di una missione ardua quella intrapresa da Trump" per giungere a un accordo di pace. ha detto. "Non è facile far sì che le parti in conflitto raggiungano un qualche tipo di consenso", ha aggiunto Putin, "ma Trump sta davvero, ne sono certo, cercando sinceramente di farlo". Riguardo al piano di pace del leader statunitense, il capo del Cremlino ha assicurato che i 28 punti sono ancora attuali e continuano a essere discussi. Putin ha poi ribadito l'augurio che presto vengano ripristinate le relazioni economiche tra Russia e Washington "sarebbe vantaggioso per entrambe le parti". Un assist per Mosca sembra arrivare dalla decisione del Dipartimento del Tesoro Usa di sospendere alcune delle sanzioni in vigore contro l'azienda petrolifera russa Lukoil. Le stazioni di servizio di quest'ultima fuori dal Paese guidato da Putin potranno infatti continuare le proprie attività, per quanto i proventi delle stesse non potranno essere trasferiti in Russia. Tornando a Kiev, la partita dei difficili negoziati avrà un nuovo round a Miami, dove Witkoff, come confermato dalla Casa Bianca, incontrerà il capo del Consiglio per la Sicurezza Nazionale ucraino, Rustem Umerov. Nel frattempo, anche Emmanuel Macron è in viaggio: è arrivato a Pechino per colloqui di alto livello con il presidente cinese Xi Jinping, con l'obiettivo di convincere la Cina a contribuire a garantire un cessate il fuoco in Ucraina e, al contempo, affrontare le crescenti tensioni commerciali tra l'Europa e la seconda economia mondiale. Il presidente francese ha dichiarato a Xi che la cooperazione con Pechino sarà "decisiva" nel contesto di una spinta diplomatica volta a coinvolgere la Cina nella pressione su Mosca affinché accetti un cessate il fuoco con Kiev. In Europa, continua a essere al centro della discussione la delicata questione degli asset russi congelati. Un tema che con ogni probabilità sarà al centro della "missione" in Belgio del cancelliere tedesco Friedrich Merz. Venerdì sera è prevista una cena privata con il primo ministro belga Bart De Wever e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. La maggior parte dei fondi congelati è detenuta in Belgio, e il governo ha finora bloccato il piano a causa di preoccupazioni legali e finanziarie. Merz e von der Leyen, d'altra parte, stanno spingendo per l'attuazione del piano. "Siamo pronti a fare sacrifici, ma non possiamo chiedere a questo Paese di fare l'impossibile", ha dichiarato il premier belga Bart De Wever in parlamento. "Il Belgio non accetterà mai di assumersi da solo i rischi di un'operazione del genere. Non stiamo avanzando richieste irragionevoli", ha aggiunto, sottolineando l'approccio "costruttivo" del suo Paese e le proposte alternative presentate. "Siamo europei leali e siamo leali all'Ucraina", ha affermato. Mosca minaccia ritorsioni: "Se l'Unione Europea, in preda al panico, tentasse di rubare i beni russi congelati in Belgio emettendo un cosiddetto prestito di riparazione, tali azioni potrebbero essere classificate dal diritto internazionale come una particolare forma di casus belli, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero per Bruxelles e per i singoli Paesi dell'Ue", ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev.
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