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"Una volta l'anno la sinistra si lava la coscienza. Poi dicono cose terrificanti contro gli ebrei"
27-01-2025, 09:00
Prima gli insulti contro la Senatrice a vita Liliana Segre. Poi Walker Meghnagi, Presidente della comunità ebraica di Milano, ha annunciato che la comunità non parteciperà nel Giorno della Memoria, ad alcuni appuntamenti in polemica con l'Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi). Ne abbiamo parlato con Sandro Di Castro, Presidente di Bené Berith, l'organizzazione ebraica, si adopera in difesa dei diritti umani e nella solidarietà verso il prossimo. Giorno della Memoria, ma a Milano la comunità ebraica ha disertato alcuni appuntamenti dopo uno strappo con l'Anpi. «Una storia che va avanti da anni. L'Anpi ha tradito totalmente lo spirito iniziale dei partigiani, diventando un'associazione di estremisti di sinistra che disconoscono la realtà della Resistenza. Si sono dimenticati che il Gran Mufti di Gerusalemme era un grande ammiratore di Hitler, lo aveva ricevuto con onore. I partigiani hanno combattuto quella realtà, e adesso c'è la mistificazione da parte di questa associazione che forse non ha neanche senso che esista». Qualcuno si salva? «Pochissimi. Ma se fanno una manifestazione dove c'è Morgantini e danno la tessera onoraria a Barghouti, protagonista del terrorismo palestinese, c'è qualcosa che non torna». Ora c'è un dibattito nelle comunità ebraiche, c'è chi vuole mantenere la Giornata della Memoria, chi invece vuole eliminarla. «Sì, perché pensano che ci siano personaggi che, una volta l'anno, si vengono a “lavare la coscienza”. Persone che magari hanno detto cose terrificanti contro lo Stato di Israele, contro Israele e contro gli ebrei. Però mantenerla è importante, perché molti ragazzi hanno voglia approfondire e saranno loro i futuri testimoni». Chi si vuole «lavare la coscienza»? «Quasi tutta la sinistra. Faccio prima a dire chi è nostro amico ed è sempre stato corretto. Tra loro Piero Fassino, Sergio Scalpelli, Matteo Renzi, uomini di sinistra che hanno mantenuto una posizione di vicinanza. Scalpelli a Milano fu messo all'indice perché osò organizzare a Milano, da consigliere dell'allora Pds, un convegno sull'antisemitismo di sinistra e fu “bannato”. Lui continua a mettere in evidenza tutte le contraddizioni della sinistra nei confronti di Israele e del mondo ebraico. Ricordo gli anni '80, quando poi ci fu l'attentato alla sinagoga di Roma, in cui sono stato ferito: il clima era insostenibile». Sta tornando il clima degli anni ‘80? «Forse in maniera più pericolosa. Dicono di essere antifascisti, ma più fascisti di loro che cosa c'è?». Ha parlato di sinistra, da Elly Schlein vi sentiti compresi? «Non ha mai fatto una dichiarazione decente ed equidistante. Con la scusa di attaccare Benjamin Netanyahu, poi attacca sempre tutto il sistema di Israele. Non è una persona obiettiva. Un altro, tra i più infervorati, è Giuseppe Conte. È gente che con violenza verbale dice cose preoccupanti. Stiamo vivendo un clima di antisemitismo e non abbiamo paura, ma siamo molto preoccupati. Gli ebrei stanno vivendo il peggior periodo dopo la Seconda Guerra Mondiale». Era difficile pensare che gli ebrei cominciassero a sostenere la destra. «Giorgia Meloni è stata molto netta e la destra ora ha preso posizioni chiare. Ci sentiamo molto tutelati, anche grazie alla presenza delle forze dell'ordine». A proposito di clima d'odio, è stata offesa nuovamente Liliana Segre. «Non c'è più rispetto per gli ultimi reduci dei campi di sterminio. Ed è per questo che non sanno se mantenere o meno la Giornata della Memoria. Ma non vogliamo la finta solidarietà di chi alimenta il fenomeno dell'antisemitismo e l'islamizzazione che sta avvenendo. Parlano di integrazione, ma non mi sembra che sia possibile».
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