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Castro: l'anno nero di Stellantis, la produzione scivola sotto il mezzo milione e 20mila addetti a casa
04-01-2025, 17:43
A mettere in colonna i dati delle vendite Stellantis nel 2024 c'è da farsi venire i brividi. Se gennaio e febbraio dell'anno appeno archiviato sembravano accennare una timida ripresa delle vendite dei veicoli (auto e camion) della conglomerata italofrancese, da marzo in poi la picchiata degli acquisti è stata clamorosa. Non a caso - nonostante il pessimo andamento del periodo post Covid - nel 2024 le auto prodotte in Italia sono state appena 283mila. La metà più o meno del già non brillante 2023. Insomma, il 2024 ora rischia di passare alla storia come l'anno nero di Stellantis. I dati della produzione italiana mettono in luce un evidente andamento negativo rispetto all'anno precedente. Tra autovetture e furgoni commerciali il colosso italofrancese ha archiviato gli ultimi 12 mesi con una produzione di appena 475.090 unità (-36,8%) contro le 751,384 del 2023. Per la prima volta- fa di conto la Fim-Cisl, guidata da Ferdinando Uliano - tutti gli stabilimenti sono in negativo, gli autoveicoli con perdite maggiori rispetto ai veicoli commerciali. Precisamente le autovetture registrano un calo del 45,7% con 283.090 unità. E per ritrovare un dato così basso di produzione bisogna tornare indietro addirittura al 1956. I veicoli commerciali hanno retto meglio la botta (-16,6%, 192mila mezzi) ma sempre si viaggia sul bordo di un precipizio. Dopo il terremoto degli ultimi mesi, il defenestramento anticipato dell'amministratore delegato portoghese (Carlos Tavares sarebbe dovuto scadere nel 2026), il gruppo oggi condotto dal responsabile Europa, Jean Philipe Imparato giusto nell'ultimo incontro del 17 dicembre con i sindacati ha ribadito l'obiettivo di 1 milione di veicoli entro il 2030. Ma si tratta di un traguardo «subordinato alle risposte del mercato». Stellantis (che ieri in borsa ha chiuso a -3,52%), ha ribadito il manager francoitaliano che per il 2025 ha già annunciato di voler mettere sul tavolo 2 miliardi di investimenti e puntare 6 miliardi di acquisti diretti verso i fornitori italiani. Certo, resta da vedere come andranno gli acquisti. Gli italiani sembrano aver tirato il freno a mano. La confusione europea (“elettrico sì, ibrido boh, termico addio”), ha complicato la situazione. E sembra aver dirottato l'attenzione, e gli acquisti, sull'usato sicuro. Rinviando le spese, se non proprio indispensabili, e convergendo sui veicoli di seconda mano. Il confronto è lampante rispetto alla dinamica di mercato: a luglio 2024 le vetture usate passate di proprietà sono state 283.592 (dati Aci), il 16% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il doppio delle immatricolazioni di auto nuove che sono state 124.806. C'è poi la partita occupazionale da non sottovalutare. Se è vero che l'andamento della produzione negli stabilimenti Stellantis in Italia, con tutti con volumi in negativo rispetto al 2023, si è aggravata nel corso del secondo semestre dell'anno, questo ha precipitato oltre 20mila lavoratori in cassa integrazione o con contratti di solidarietà nel corso dell'anno appena trascorso. In media un addetto su due ha subito una decurtazione dello stipendio allarmando non poco il fronte sindacale. E il governo. Dal quartier generale di Stellantis i vertici della casa automobilistica tengono a ribadire che Fiat «ha un piano strategico molto preciso, annunciato lo scorso 11 luglio (vale a dire quanto ribadito da Tavares in occasione della celebrazione dei 125 di vita della Fiat, ndr), che porterà il marchio italiano a confermare la sua posizione di guida del mercato in Italia e in altri mercati, e che vedrà nei prossimi anni il completo rinnovamento della gamma di prodotto». Nel dettaglio, per i prossimi anni, la società assicura di voler proseguire sull'innovazione. A cominciare dalla nuova gamma, disponibile in versione ibrida o 100 per cento elettrica, che «prevede un lancio ogni anno nei prossimi tre anni, a partire dall'imminente lancio di Grande Panda disponibile in versione ibrida e 100 per cento elettrica a cui seguirà entro la fine del 2025 anche la nuova versione ibrida dell'iconica 500 prodotta nello storico stabilimento di Mirafiori». Fiat- chiarisce una nota ufficiale diffusa dalla società automobilistica in mattinata - assicura di aver «mantenuto un altro punto fermo come il primato della vettura più venduta in Italia, la Fiat Panda, con oltre 102.000 immatricolazioni nell'anno ed un significativo distacco dalla seconda vettura più venduta. «Panda, ed ora Pandina, migliorata attraverso importanti sviluppi in termini di sicurezza e tecnologia, pur mantenendo le qualità di versatilità e accessibilità rimane di gran lunga la vettura più venduta in Italia. Prodotta nello stabilimento italiano di Pomigliano d'Arco, l'iconica city-car assicura tutti i vantaggi di una motorizzazione ibrida efficiente, compatta e accessibile. Significativo anche l'apporto di 600 nella versione ibrida e 100 per cento elettrico con 6.858 immatricolazioni e di 500e con oltre 2.300 immatricolazioni».
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