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Mario Sechi: quegli Stregati dall'ideologia
13-04-2024, 08:23
L'aria delle elezioni europee si sente arrivare a folate. Su giornali e televisioni è tutta una questione di storytelling, di racconto, in molti casi di fiction. Uso categorie letterarie perché di letteratura voglio parlare. Il piccolo establishment editoriale italiano si comporta come se il Paese fosse prigioniero di una dittatura, descritta in vario grado a seconda del momento: si va dal regime orbaniano al fascismo meloniano, ma sempre il tono è allarmato e il quadro oscuro. Ieri con Lilli Gruber, Massimo Giannini e Beppe Severgnini ho conosciuto una scrittrice poco più che trentenne, Valentina Mira, autrice di un libro intitolato “Dalla stessa parte mi troverai”, dove la parte interessante nella copertina sta esattamente sotto il titolo: "Acca Larentia. L'altra storia di un mistero italiano”. Definirlo romanzo non si può, saggio neppure, potrei dire che si tratta di un mix tra reale e immaginario, forse potrebbe essere “faction”. Si potrebbe anche discutere sul perché questo e altri libri che non rispondono a un canone letterario ben definito si ritrovano finalisti al premio Strega, ma trattandosi di una questione per “tipi colti”, questo discorso lo faremo un'altra volta. Quello che è interessante è il fatto che un libro politico (per stessa ammissione fatta in diretta dall'autrice a una mia precisa domanda) non possa essere criticato dai politici. Scandalo! Attentato alle Patrie Lettere! Golpe editoriale! Peccato che la storia di Acca Larentia sia una ferita aperta a destra, che gli assassini non siano mai stati individuati e che quei morti siano sempre stati ignorati proprio dalle élite culturali di questo Paese fin quando, dopo decenni di omissis, alcuni giornalisti hanno cominciato a ricordare la strage. Non è in discussione la libertà di raccontare quello che è accaduto con un altro punto di vista (in questo caso di sinistra radicale), ciò che è notevole è che il più importante premio letterario italiano selezioni questo libro senza immaginare che sia solo una parte della storia, non la storia. Naturalmente solo un idiota può pensare a un riequilibrio rispetto alla libera scelta fatta dagli amici dello Strega. Come ho tante volte spiegato, qui siamo liberali, amiamo difendere il free speech, ma in una polifonia, non in un coro a una dimensione. La libertà non è certo in pericolo perché si pubblicano libri che non piacciono alla destra o alla sinistra, ma il dibattito informato lo è nel momento in cui si pretende che la politica taccia su un libro politico. Michel Houellebecq, ogni volta che pubblica, solleva in Francia un dibattito enorme, divide le coscienze, le provoca con il non trascurabile pregio di essere un grande scrittore. Cosa che in Italia è merce rara. Lunga vita allo Strega, ma basta con gli stregati dall'ideologia.
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