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Minacce a Libero: si muove la Commissione Segre
02-09-2025, 09:16
Dopo le gravi minacce anarchiche ricevute dal direttore editoriale di Libero, Daniele Capezzone, e dal direttore responsabile del Tempo, Tommaso Cerno, potrebbe muoversi la Commissione Segre, ovvero l’organo straordinaria istituito per il contrasto dei fenomeni di intollernza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. «A nome di tutti i componenti di Fratelli d’Italia nella Commissione ho inviato una lettera alla presidente, la senatrice a vita Liliana Segre, per chiedere nella prima seduta utile della Commissione l’audizione del direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno, e del direttore editoriale di Libero, Daniele Capezzone. Una richiesta motivata dalle minacce di cui sono stati oggetto da parte di alcuni gruppi anarchici, in seguito alle inchieste giornalistiche sulla presenza di gruppi di estremismo islamico attivi nel propagandare idee razziste e antisemite in Italia. Riteniamo che sia necessario ascoltare dai diretti protagonisti la natura di queste intimidazioni, che riguardano non soltanto la libertà di stampa ma anche il contrasto ai fenomeni di odio e violenza», ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Scurria, capogruppo nella Commissione Segre. Il 22 agosto, una busta anonima era stata recapitata in piazza Colonna, a Roma, sede del Tempo: all’interno, foto di Cerno e Capezzone, accompagnata da minacce di morte («Servi del potere morirete») indirizzate all’editore Giampaolo Angelucci, al vicepresidente Andrea Pasini e ad altri esponenti del mondo dell’informazione. La missiva era firmata con la “A” cerchiata, il classico simbolo anarchico. «Ho da dire solo che non ci faremo intimidire né da qualche violento né da qualche vigliacco», aveva spiegato Daniele Capezzone. «Ricevere una lettera di minacce nel giorno in cui dopo 31 anni è stato finalmente sgomberato il Leoncavallo, centro sociale di Milano simbolo dell’illegalità perpetua a spese dei cittadini, non solo non ci fa paura ma è un segno che battersi per la libertà e la democrazia ti farà anche fare dei nemici ma sono la prova che sei sulla strada giusta», aveva invece detto Tommaso Cer no. Solidarietà era stata espressa da tutto il centrodestra, a partire dal premier Giorgia Meloni, ma solo da una piccola parte del centrosinistra. Non è la prima volta che Libero finisce nel mirino dei violenti. Il 10 luglio i comunisti di Cambiare Rotta si erano presentati sotto la sede del nostro quotidiano con bandiere palestinesi e cartelli minacciosi. Lo slogan principale: «Non siete giornalisti, siete soltanto servi dei sionisti». I pro-Pal avevano fatto sapere giorni prima di «non accettare campagne diffamatorie da parte di chi prima ci addita come criminali e poi prova a delegittimarci appena alziamo la voce: contro la criminalizzazione del dissenso, contro la legittimazione della repressione». Poi, a mezzogiorno, avevano abbandonato la lotta per andare tutti insieme a pranzo... Ora, i direttori Capezzone e Cerno potrebbero essere ascoltati in Parlamento per avere maggiori elementi riguardo alle intimidazioni di matrice anarchica ricevute.
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