s
Storace, il prof fascista è del Pd: dopo le accuse a Valditara sinista rossa d'imbarazzo
27-07-2024, 13:18
La pastasciutta antifascista è andata di traverso e persino il solitamente loquace Paolo Berizzi di Repubblica stavolta è rimasto a digiuno. A sinistra avevano montato l'altroieri il solito casino contro “il professore omofobo, fascista e razzista” della scuola Pirelli di Roma, ma poi 24 ore dopo hanno dovuto fare retromarcia e scomparire. Salvo qualche poco lodevole eccezione. Già, perché si è scoperto che il fenomeno fotografato in tutte le salse è in realtà un dirigente del Pd abruzzese che poi si è trasferito nella scuola romana. La vergogna dovrebbe montare al Nazareno, ma si sono quasi tutti rintanati dentro casa. Una vicenda che ricorda le famose uova lanciate contro l'atleta di colore a Torino, Daisy Osaque: un altro caso di razzismo immaginario che però sarà finito a sculacciate visto che l'atto eroico era stato partorito dal figlio di un dirigente locale del partito democratico. REPETITA IUVANT Ora ci sono ricascati, come ha denunciato il ministro Valditara: «Ormai è certo: il famigerato professore “fascista” dell'istituto Pirelli, che ha indotto numerosi esponenti del Pd e del M5S a paventare il rischio di un dilagare di episodi di fascismo a scuola, è in realtà un ex dirigente del Pd abruzzese. Non solo: è anche un convinto antifascista. Chi si è precipitato a chiedermi dichiarazioni di condanna e di stigma verso il “pericoloso eversore” ha fatto una pessima figura. Peccato che fra costoro vi sia anche una autorevole esponente del Pd, Anna Ascani, vicepresidente della Camera, che quantomeno per il ruolo ricoperto avrebbe dovuto usare maggiore prudenza e toni più misurati e istituzionali. Chiarito che il docente non è un pericoloso fascista», ha concluso Valditara, «l'ufficio scolastico del Lazio verificherà ora se realmente il professore ha usato espressioni omofobe e razziste». Ovviamente, da sinistra si sono ben guardati dall'apprezzare la trasparenza del ministro. Altro che pericolo fascista: era tutto fatto in casa rossa ma nemmeno chiedono scusa. Di più, è proprio la Ascani a fare l'offesa con una incredibile dose di faccia tosta: «Spero di aver capito male. Ha davvero aspettato di verificare che partito voti il professore prima di stigmatizzare immagini, espressioni e comportamenti? Dunque se il professore fosse stato un elettore della Lega odi un altro dei partiti che sostengono il suo governo lei sarebbe rimasto in silenzio?». Mica ha finito così la sua incredibile esternazione la vicepresidente della Camera con le traveggole rosse. E ha aggiunto che Valditara ha parlato solo quando ha saputo che l'insegnante è del Pd. A parte il fatto che il ministro dell'Istruzione certo non tarda mai a condannare episodi improntati all'estremismo, quel che lascia l'amaro in bocca è l'assenza di qualsiasi espressione di censura della Ascani verso il professore in questione. I compagni non si toccano, come al solito. E ORA? Ovvia e giusta quindi la reazione della deputata leghista Giovanna Miele: «Appurato che il professore accusato di omofobia e razzismo sarebbe un ex dirigente del Pd che, tra l'altro, si è dichiarato convintamente antifascista, vorremmo sapere cosa hanno da dire adesso tutti quegli esponenti di Pd e M5s che si sono sbracciati per pretendere ferma condanna da parte del Ministro Valditara, a partire dalla vicepresidente della Camera Anna Ascani, senza nemmeno capire come sono andate davvero le cose. In attesa che l'Ufficio scolastico regionale possa chiarire la vicenda, facendo le verifiche del caso, ci aspettiamo da parte della sinistra un atteggiamento più misurato e meno arrogante». Chiamati in causa, reagiscono malamente i pentastellati della commissione scuola della Camera, che in realtà punzecchiano più il Pd che il ministro: «Valditara ci informa infatti che il prof del Pirelli sarebbe un dirigente del Pd abruzzese, come se questo lo giustificasse in qualche modo o svilisse chi come noi ha chiesto al ministro di fare luce sulla vicenda che lo ha coinvolto. Ma chi se ne frega di quale partito è quel prof? Il dovere di un ministro», pontificano i parlamentari della Azzolina, «è verificare quanto accaduto e intervenire se necessario, non indagare quale sia il partito di questo o quel docente. Siamo di fronte all'ennesima polemica politica becera sulla pelle della scuola in cui a fare una pessima figura è proprio Valditara. Ma d'altronde è abituato». Nemmeno una parola di vicinanza ai loro “alleati”... attaccano il ministro solo per far male al Pd. Per concludere e fregiare con la medaglia dell'ipocrisia le sinistre italiane, ci asteniamo dal pubblicare le decine di dichiarazioni con cui hanno inondato le redazioni sull'identità “fascista” del professore. Hanno preso una toppa clamorosa, evitino di insistere perché fanno solo figuracce con lo spauracchio del regime di ritorno.
CONTINUA A LEGGERE
13
0
0
Guarda anche
Libero Quotidiano
21:09
Corteo a Roma contro il ddl Sicurezza, le voci dei manifestanti: "Criminalizzano il dissenso"
Libero Quotidiano
20:42