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Bruxelles mette al bando gli hamburger senza carne
Oggi 08-10-25, 13:53
AGI - Senza la carne, nessun prodotto potrà chiamarsi hamburger. Il Parlamento europeo in plenaria a Strasburgo ha approvato, con 355 voti a favore, 247 contrari e 30 astenuti, un emendamento alla revisione mirata del regolamento sull'organizzazione comune dei mercati agricoli (Cmo) secondo cui "le denominazioni attualmente utilizzate per designare prodotti a base di carne e preparazioni a base di carne sono riservate esclusivamente ai prodotti contenenti carne". Tali denominazioni includono, ad esempio: bistecche, scaloppine, salsicce, burger, hamburger, tuorli d'uovo, albumi d'uovo. Il testo nel complesso è stato approvato con 532 voti a favore, 78 contrari e 25 astenuti. "Nel mandato per i negoziati con il Consiglio, il Parlamento chiede maggiore chiarezza sull'uso dei termini "giusto", "equo" o equivalenti per i prodotti agricoli e propongono che i criteri per consentirne l'inserimento in etichetta includano il contributo dei prodotti allo sviluppo delle comunità rurali e alla promozione delle organizzazioni di agricoltori. Si chiede inoltre che l'espressione "filiera corta" sulle etichette o nella pubblicità sia riservata ai prodotti realizzati nell'Ue con un numero limitato di intermediari tra agricoltore e consumatore finale, scambiati su brevi distanze o in tempi ridotti. I deputati sostengono inoltre che gli alimenti e i mangimi di origine vegetale o animale possono essere importati da Paesi terzi solo se i livelli di residui di antiparassitari sono inferiori ai limiti massimi consentiti per i prodotti dell'Ue. Il Parlamento propone diverse modifiche alla normativa vigente della politica agricola comune (Pac) che mirano a rafforzare la posizione contrattuale degli agricoltori e a stabilizzare i loro redditi. La proposta fa parte del cosiddetto "pacchetto" Omnibus III. I deputati sostengono le consegne di prodotti agricoli nell'Unione dovrebbero essere oggetto di un contratto scritto. Tuttavia, propongono che gli Stati membri possano esentare determinati settori su richiesta di un'organizzazione rappresentativa del settore. Inoltre, il Parlamento vuole ridurre a 4 mila euro (rispetto ai 10 mila proposti dalla Commissione) la soglia di valore al di sotto della quale gli Stati membri possono decidere che i contratti non siano obbligatori. Per evitare una concorrenza non necessaria tra modelli produttivi, i deputati si oppongono alla creazione di organizzazioni di produttori biologici. Il Parlamento chiede che i governi Ue assicurino che i contratti di fornitura aggiudicati nell'ambito degli appalti pubblici riguardino prodotti agricoli e alimentari di origine Ue, con particolare attenzione a quelli locali e stagionali. Dovrà essere data priorità ai prodotti recanti indicazioni geografiche dell'Ue.
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