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Cronaca
Condotta antisindacale, il sindacato dei medici denuncia 50 Asl in tutta Italia
Oggi 15-05-25, 12:17
AGI - Condotta antisindacale, violazione delle norme sulla sicurezza, sull'orario di lavoro, sulle ferie, sui limiti dei turni di pronta disponibilità, sull'attività libero professionale e sulle prestazioni aggiuntive. In più, disapplicazione delle tutele contro le aggressioni, e anche la mancata erogazione dei fondi contrattuali. È pesante il capitolo di accuse che l'Anaao Assomed muove nei confronti di aziende sanitarie del territorio italiano, avviando oggi una campagna di denuncia con il supporto del proprio ufficio legale, dopo aver accertato presunte molteplici violazioni su tutto il territorio nazionale. Dalla rilevazione dell'Associazione emerge infatti come numerose aziende sanitarie - ben 50 già in questa prima fase - risultino inadempienti nell'applicare gli strumenti legislativi e contrattuali previsti per garantire le migliori condizioni di lavoro possibili ai dirigenti medici sanitari. E questa mattina si è svolta una conferenza stampa tenta dal segretario nazionale dell'Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, per illustrare i casi sotto osservazione. Le Asl oggetto delle denunce E nel dettaglio per aree geografiche, ecco che in Piemonte l'Asl Città di Torino è stata oggetto di denuncia in seguito ai gravi episodi di aggressione ai danni del personale che opera nei servizi psichiatrici e anche per la riscontrata inadempienza delle norme in materia di sicurezza. Nonostante l'Anaao abbia richiesto l'accesso a documenti cruciali, tra cui il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) aziendale, si è ancora in attesa di risposte concrete e di azioni risolutive da parte dell'Azienda. In Liguria en plein di denuncia per tutte e 10 aziende sanitarie regionali: sono sotto accusa a causa - dice l'Anaao - della "persistente violazione delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e delle numerose aggressioni subite dal personale sanitario". E sebbene le ripetute segnalazioni dell'Associazione e gli incontri con le istituzioni abbiano avviato un processo di miglioramento con alcune aziende che hanno intrapreso azioni per adeguarsi alle normative, "la situazione rimane sotto la nostra costante attenzione". Restando al nord, in Veneto intrapresa un'azione legale nei confronti di tre aziende, l'AULSS 3 Serenissima, l'Azienda AULSS 6 Euganea e Azienda Ospedaliera Universitaria integrata di Verona, contestando in ciascuna il mancato rispetto delle normative sull'orario di lavoro e la reiterata mancanza di comunicazione e confronto con le organizzazioni sindacali, configurando una condotta antisindacale. Sono stati depositati tre ricorsi. Nel vicino Friuli Venezia Giulia l'Anaao ha formalmente segnalato all'Azienda Sanitaria Friuli Occidentale un'errata applicazione del regime fiscale sui compensi relativi alle prestazioni aggiuntive erogate al personale sanitario nel corso del 2024. Tali prestazioni sono state rese per far fronte alle accresciute esigenze operative dell'azienda. Attendiamo un riscontro ufficiale da parte della Direzione aziendale in merito alla corretta applicazione delle normative fiscali. Quindi l'Emilia Romagna: anche qui denunciate tutte le 13 aziende sanitarie della regione "per la mancata osservanza delle norme relative al diritto essenziale per il benessere psico-fisico dei lavoratori, quindi irrinunciabile, alla fruizione delle ferie". Sono stati richiesti dati dettagliati sull'utilizzo delle ferie e sulle strategie aziendali per risolvere il problema del mancato smaltimento, il cui impatto sulla salute dei professionisti è significativo, e "siamo in attesa di ricevere le informazioni richieste per valutare le azioni da intraprendere". Nel Centro Italia, en plein di denunce anche per le Asl della Toscana, sono 11, e per due motivi: comportamento che si ritiene antisindacale riguardo alla gestione dei fondi per la formazione e l'aggiornamento professionale (articolo 45 del contratto nazionale) e la violazione delle norme sulle prestazioni aggiuntive dei professionisti richieste per ridurre le liste d'attesa. "È importante capire - sostiene l'Annao - come vengono usati i fondi e quanto vengono pagate le prestazioni extra orario", e finora "solo l'AOU Senese e l'APU Pisana hanno parzialmente accolto le richieste". Nel Lazio denunciato l'Ospedale Oftalmico "perché non riconosce ai medici che lavorano nel pronto soccorso l'incentivo previsto da un accordo regionale". -A seguito delle diffide e degli incontri sindacali, l'ospedale ha promesso di riconoscere il pagamento e di attivare un sistema per registrare correttamente questi turni. Inoltre, l'Associazione contesta la decisione dell'Ospedale Vannini - Figlie di San Camillo, a Roma, di bloccare i pagamenti nei confronti dei medici che prestano attività libero professionale all'interno della struttura ospedaliera. È una "decisione unilaterale, presa senza avvisare il sindacato e gli interessati". Il 'viaggio' tra le inadempienze segnalate dall'Anaao Assomed prosegue in Abruzzo, con la denuncia a carico dell'Asl '02 Lanciano Vasto Chieti perché non distribuisce ai professionisti, dal 2019, il cosiddetto "fondo di perequazione". Per gli anni precedenti l'Associazione era riuscita a ottenere il pagamento a favore degli interessati. Al momento è stata avviata una procedura di negoziazione assistita dopo aver effettuato una ricognizione degli aventi diritto. Invece nelle Marche denunciata l'AOU Marche - Ospedali Riuniti Di Ancona "in quanto costringe i medici a fare eccessivi turni di 'pronta disponibilità'', superando i limiti imposti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro". L'associazione, ravvisando stanchezza e stress nei lavoratori, rimane in attesa di risposte concrete e di azioni risolutive da parte dell'Azienda. Nel Molise la denuncia è per l'Asrem "per il mancato rispetto delle norme sull'orario di lavoro e per le ripercussioni sulla salute dei medici chiedendo formalmente all'Azienda dati dettagliati su ore lavorate, straordinari, turni notturni, reperibilità e ferie, per verificare che le regole siano applicate secondo normativa vigente. Al momento, siamo in attesa di una risposta". In Umbria l'Anaao ha segnalato che l'Asl Umbria 1 non ha attivato le procedure per definire accordi aziendali integrativi del Contratto collettivo nazionale di lavoro. E dopo questa segnalazione, "l'Azienda ha accettato di aprire un tavolo di discussione". Passando al Sud del Paese, in Campania l'Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno è stata oggetto di denuncia per condotta antisindacale: si contesta la mancata attivazione delle trattative aziendali concernenti i criteri per distribuire i fondi destinati ai vari aspetti della retribuzione dei dirigenti. E anche qui "si rimane in attesa di riscontro da parte dell'Amministrazione". In Puglia l'ASL Taranto è stata denunciata per "diverse irregolarità". La prima riguarda "l'uso improprio di fondi destinati al pagamento degli straordinari prestati dai professionisti"; la seconda riguarda l'organizzazione di turni aggiuntivi notturni e pomeridiani che non rispettano le normative, "coinvolgendo spesso specializzandi e personale che fa attività privata". In Basilicata l'Anaao ha denunciato l'Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza per il "mancato rispetto delle norme sull'orario di lavoro e le sue implicazioni sulla tutela della salute dei professionisti". È stato richiesto l'accesso agli atti per verificare la corretta applicazione delle normative legali e contrattuali in materia di orario di lavoro, con particolare riferimento a ore lavorate, straordinari, turni, ferie e riposi, ma "la richiesta non è stata accolta dall'Azienda". Infine le isole maggiori. In Sardegna l'Anaao ha denunciato l'Arnas Brotzu di Cagliari per violazione della disciplina in materia di incarichi. "Si stigmatizza - sostiene l'Anaao - la condotta antisindacale dell'Azienda, che ha negato l'apertura di un confronto sindacale sulla graduazione delle funzioni e l'assegnazione degli incarichi, in inadempimento delle obbligazioni contrattuali e con conseguente perdita di opportunità professionali per molti professionisti". Sulla vicenda è in corso attività stragiudiziale a seguito di formale diffida sindacale. Invece in Sicilia denunciata l'Asp Palermo per "violazione della disciplina in materia di incarichi e per condotta antisindacale: si contesta la mancata apertura di un confronto sindacale sulla graduazione delle funzioni e l'assegnazione degli incarichi professionali", configurando un "inadempimento delle obbligazioni contrattuali con conseguente pregiudizio per le opportunità di carriera dei professionisti". Ed è in corso un'azione legale.
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