s

Estero
Cosa sappiamo finora sul clamoroso furto al museo del Louvre
Oggi 22-10-25, 13:03
AGI - Tre giorni dopo il clamoroso furto dei gioielli della corona francese, il Louvre ha riaperto le porte ai visitatori questa mattina alle 9 mentre la direttrice del Louvre, Laurence des Cars, è nell'occhio del ciclone, insieme alla ministra della Cultura, Rachida Dati. Questo pomeriggio dalle 16.30 e per almeno due ore, des Cars dovrà sottoporsi al fuoco dei membri della commissione Cultura del Senato. Intanto, nel museo più visitato al mondo, rimane ancora chiusa al pubblico la Galleria Apollo, dalla quale in soli sette minuti i ladri hanno rubato otto gioielli per un valore di 88 milioni di euro. Secondo le anticipazioni rilanciate dai media francesi, la direttrice sarà interrogata sulla velocità con cui i ladri sono riusciti a sfondare una finestra del primo piano, sulla qualità delle teche che contenevano i gioielli e sull'apparente mancanza di un'unità di pronto intervento per affrontare i rapinatori. Oggi stesso, Alexandre Portier, presidente della commissione Cultura dell'Assemblea nazionale, proporrà ai suoi colleghi la creazione di una commissione d'inchiesta sulla "sicurezza dei musei" e sulla "tutela del patrimonio". Durante il Consiglio dei Ministri, il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto un'"accelerazione" delle "misure di sicurezza" al Museo. Sottovalutazione del Rischio e Domande sulla Procedura "Questa è la lezione di quanto accaduto domenica al Louvre: probabilmente abbiamo sottovalutato il rischio", ha osservato su France Info Laurent Lafon, senatore centrista, che parteciperà all'audizione di des Cars oggi pomeriggio. Nel dettaglio, la commissione la interrogherà su diversi punti, ha specificato Lafon. In primo luogo, sulla sequenza fattuale: "Cosa è successo tra le 9:30 e le 9:37? Sono state seguite le procedure?". In secondo luogo dovrà rispondere delle molte 'red flag' rimaste ignorate. "Diverse segnalazioni hanno evidenziato noti problemi di sicurezza", tuttavia, ha osservato il senatore, "non è stato investito abbastanza in attrezzature di sicurezza che si sono rivelate non all'altezza dell'eccellenza che il Louvre dovrebbe rappresentare". Sono tante le domande, ha evidenziato Lafon: "C'erano abbastanza telecamere? Il quartier generale della sicurezza era abbastanza vicino da permettere agli agenti di intervenire rapidamente? Ovviamente no", ha risposto. Il Calvario di Laurence des Cars Domenica, la direttrice des Cars è apparsa sconvolta e pallida davanti alle telecamere dopo il furto dei gioielli di Napoleone ed Eugenia nella Galleria Apollo, e da allora è rimasta in silenzio, scomparsa dai radar dei media. Un vero calvario per la presidente dell'ente pubblico del Louvre che, al momento della nomina nel 2021, è stata salutata come la prima donna a guidare il Louvre. Nipote del romanziere Guy des Cars, figlia del giornalista e scrittore Jean des Cars, Laurence è una affermatissima esperta d'arte. Il furto con scasso al museo, ampiamente riportato in tutto il mondo, sarà un trauma indelebile per chi ha trascorso l'intera carriera in istituzioni pubbliche. Prima di succedere a Jean-Luc Martinez, presidente del Louvre dal 2013 al 2021, des Cars ha presieduto il Museo di Orsay e il Museo dell'Orangerie, le due più importanti collezioni al mondo dedicate all'impressionismo e al post-impressionismo. Secondo informazioni ottenute dal quotidiano Le Figaro, la direttrice del Louvre ha presentato le sue dimissioni al governo, ma non sono state accettate. A sostegno di des Cars si è speso l'uomo che l'ha voluta alla direzione del Louvre e l'ha incaricata di guidare i lavori del futuro Grand Louvre: Emmanuel Macron l'ha contattata diverse volte negli ultimi giorni chiedendole di "resistere" e di non fermare lo slancio della ristrutturazione del museo. Criminalità e Sicurezza Insufficiente nei Musei Oltre alla "sicurezza insufficiente" dei musei, il senatore Lafon ha segnalato una "criminalità che si sta rivolgendo al patrimonio museale". Il riferimento è in particolare alle pepite d'oro rubate dal Museo di storia naturale a metà settembre e al furto di ceramiche dal Museo nazionale Adrien Dubouche di Limoges all'inizio di settembre. Ieri all'Assemblea nazionale la ministra della Cultura Dati ha affrontato i parlamentari infuriati. In merito all'impianto del museo, Dati ha assicurato che "il sistema di sicurezza del Louvre ha funzionato", che "non è difettoso" e "saranno adottate misure". Criticità sulle Vetrine e Assicurazione delle Opere Tra le criticità emerse in questi giorni, c'è anche la qualità delle vetrine in cui vengono esposti gioielli e opere d'arte dal valore inestimabile. Secondo Le Canard Enchainé, le teche rotte dai ladri erano "apparentemente più fragili di quelle precedenti". Il Museo del Louvre ha replicato sostenendo che le vetrine installate nel dicembre 2019 hanno rappresentato un notevole passo avanti in termini di sicurezza, dato il grado di obsolescenza delle vecchie attrezzature. Secondo Le Canard Enchainé, le vetrine blindate installate negli anni '50 avrebbero probabilmente impedito i furti se fossero state mantenute al loro posto. Erano dotate di un sistema che permetteva di sparire "al primo allarme" in una cassaforte. Un altro aspetto oggetto di polemica è la mancata assicurazione dei gioielli derubati. In Francia, come accade per la maggior parte delle opere del Louvre, quando si trovano nel loro luogo di deposito abituale, lo Stato è il suo stesso assicuratore. "Non tutti i musei sono assicurati. È il caso delle collezioni permanenti del Louvre", ha dichiarato a Le Point Nicolas Kaddeche, direttore tecnico di Hiscox Assurances France. "Il Louvre rappresenta un accumulo di beni piuttosto eccezionale presso un unico indirizzo, il che rende molto più complicata l'assicurazione rispetto a un museo più piccolo", ha spiegato l'esperto, aggiungendo che "ciò significherebbe che, per coprire tutto, sarebbe necessaria un'enorme capacità assicurativa e il pagamento di molti premi". Esistono invece casi in cui le opere d'arte museali possono effettivamente essere protette da un contratto assicurativo, ad esempio per il loro prestito e trasferimento verso un'altra sede temporanea per una mostra. Questo vale inoltre per quelle appartenenti a collezioni private di collezionisti privati, ma anche per quelle di "musei privati, o musei pubblici o alcuni musei nazionali, ma di dimensioni inferiori al Louvre, presso municipi o persino associazioni", ha concluso Kaddeche. Avanzamenti nelle Indagini Infine, sul versante dell'indagine, il ministro dell'Interno, Laurent Nunez, ha dichiarato a Europe 1 che "si stanno facendo progressi. Abbiamo diverse tracce e indizi. Non dirò altro; rimango cauto". Circa sessanta investigatori della Brb (Brigata di repressione del banditismo) e dell'Ufficio centrale per la lotta al traffico di beni culturali (Ocb) sono mobilitati per arrestare i quattro ladri in fuga da domenica, con la speranza di recuperare anche gli otto gioielli portati via, tra cui la tiara di Eugenia che contiene quasi duemila diamanti. Criminalità Organizzata e Analisi del DNA Nessuna pista viene esclusa, ma a questo punto, secondo la procura di Parigi, tutte le prove puntano alla criminalità organizzata e non all'ingerenza straniera. Le indagini si concentrano in particolare sull'analisi del Dna degli oggetti abbandonati dai criminali nella fretta: una tanica di benzina, due smerigliatrici angolari, una fiamma ossidrica, una coperta, dei guanti, un walkie-talkie e la corona danneggiata dell'imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III. Il Montacarichi Rubato e le Informazioni del Proprietario Un altro indizio in mano agli inquirenti sono le informazioni fornite dal proprietario del montacarichi usato dai ladri per introdursi nella Galleria Apollo, che risulta essere stato rubato il 10 ottobre nel Val-d'Oise, a circa 40 chilometri da Parigi, ironia del destino in una località chiamata Louvres. L'uomo aveva messo in vendita il montacarichi su un noto sito di annunci ed era stato contattato dai potenziali acquirenti, ma questi al momento della trattativa lo hanno minacciato, portando via l'impianto di sollevamento senza pagarlo. Il legittimo proprietario ha riconosciuto il suo montacarichi dalle immagini diffuse in tv dopo il clamoroso furto al Louvre. Agli inquirenti ha dato tutte le informazioni in suo possesso, tra cui un numero di cellulare e la targa del veicolo a bordo dei quali i misteriosi ladri sono scappati.
CONTINUA A LEGGERE
3
0
0