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Economia e Finanza
Google spinge sull'AI e sfida OpenAI e Nvidia
Oggi 25-11-25, 17:22
AGI - Google sta imprimendo una nuova accelerazione alla corsa globale sull'intelligenza artificiale, mettendo sotto pressione OpenAI sul fronte dei modelli generativi e Nvidia su quello dei chip. Il lancio di Gemini 3, presentato il 18 novembre come il modello "più intelligente" della compagnia, ha raccolto valutazioni molto positive e ha riaperto la competizione ai livelli più alti del settore. Secondo Axios, Gemini 3 ha ottenuto benchmark superiori a GPT-5.1 in diversi ambiti ragionamento, codifica, multimodalità grazie anche all'integrazione immediata nell'ecosistema Google: da Search con modalità IA ad Android. A questo si aggiunge una mole di dati gigantesca proveniente da diverse realtà della sua sfera, come YouTube. Insomma, tutto quello che Alphabet ha costruito negli anni oggi potrebbe garantire un ruolo decisivo nel settore più chiacchierato e discusso del mondo tech e finanziario. A differenza del più famoso e usato modello di OpenAI (ChatGPT ha superato i 700 milioni di utenti alla settimana), Gemini 3 può essere distribuito a miliardi di utenti senza passare da app dedicate o onboarding aggiuntivi. E le prime reazioni del mercato confermano un piccolo spostamento d'inerzia e interesse. Il CEO di Salesforce, Marc Benioff, dopo un test di due ore, ha scritto su X: "I'm not going back". Non tornerà indietro. Il motivo è semplice e molteplice: "Il salto è folle: ragionamento, velocità, immagini, video". Non tutti gli esperti, però, sono totalmente convinti della solidità del modello che, come i suoi concorrenti, non è affatto avaro di "allucinazioni". L'avanzata di Google ha comunque generato un certo nervosismo in OpenAI. Una nota interna di Sam Altman ai dipendenti, riportata da testate come The Information, parla di "rough vibes", brutto clima, e "temporary economic headwinds", venti economici contrari. Tutti segnali che indicano una fase più complessa per l'azienda. Il modello GPT-5.1, lanciato in agosto con performance altalenanti, non ha convinto pienamente diversi analisti del settore, contribuendo alla percezione di una fase di rallentamento. La differenza potrebbe essere tutta nel pre-training, passaggio decisivo su cui Google è tornato a focalizzarsi con dedizione. Alla competizione sui modelli si aggiunge quella sui chip AI. Secondo diverse testate, Google starebbe proponendo ai grandi gruppi l'adozione dei propri TPU, i chip proprietari già utilizzati nei data center Google Cloud. Tra i potenziali clienti ci sarebbe anche Meta, mentre altri grandi istituti finanziari sarebbero stati coinvolti nelle discussioni. Una mossa percepita come diretta sfida a Nvidia, leader indiscussa dell'hardware per l'IA, che oggi ha registrato un calo nelle contrattazioni a Wall Street (fino a -5%), segno della crescente competizione. Google, in una dichiarazione riportata dal Wall Street Journal, fa sapere di avere una domanda "in forte accelerazione" sia per i TPU sia per le GPU Nvidia, confermando una strategia "dual track" che punta sia a rafforzare la propria piattaforma hardware sia a intercettare nuovi clienti. Nel complesso, l'avanzata di Gemini 3 e l'offensiva sui chip suggeriscono una fase di ribilanciamento nel settore dell'AI generativa. Google gode di vantaggi strutturali - infrastruttura cloud, capacita' di calcolo, distribuzione immediata - mentre OpenAI conserva una forte fedeltà del proprio pubblico e sta lavorando a modelli di nuova generazione progettati per correggere i limiti attuali. Ma il quadro competitivo, per la prima volta in tre anni, sembra meno sbilanciato.
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