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Caccia, le associazioni: “De Carlo ci fa lavorare troppo”. La replica del senatore: “Faccio solo il mio dovere”
Oggi 17-09-25, 19:19
"Il presidente della commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo (FdI), costringe l'organo che presiede e quelli che si occupano del tema a riunioni massacranti, con due sedute giornaliere (una alle 8 del mattino e l'altra notturna, a partire dalle 19 e senza limiti di orario)". É la denuncia delle 55 associazioni della società civile che si occupano delle questioni inerenti la caccia. I ritmi serrati dall'esponente di maggioranza, a loro parere, avrebbero il solo scopo "di imporre a tappe forzate e in tempo utile per gli appuntamenti elettorali un testo liberticida e irricevibile". Per le sigle della società civile l'ultimo ddl "non risponde ad alcuna necessità reale, non tutela gli agricoltori, come falsamente sostenuto dalla propaganda governativa, ma al contrario li espone a nuove criticità. Trasforma i territori in un'arena di caccia senza regole e paradossalmente non garantisce nemmeno i cacciatori perché apre il Paese a un numero indefinito e incontrollabile di cacciatori stranieri, favorendo bracconieri e abusi". Gli emendamenti, poi, presentati da alcuni esponenti di maggioranza avrebbero reso la proposta ancora più estrema: "via ogni riferimento alla protezione degli animali, ampliamento delle specie cacciabili (inclusi stambecco, oca e piccione), apertura alla cattura degli uccelli da usare come richiami vivi, riduzione del livello di protezione del lupo e dello sciacallo dorato, la possibilità di cacciare in spiaggia, in barca, anche nei terreni ghiacciati e persino con l'uso di silenziatori, così da non lasciare scampo agli animali, rendendo impossibili i controlli e imponendo limiti alle attività delle guardie venatorie volontarie". A tali accuse, però, non ci sta il diretto interessato. Lo stesso senatore De Carlo sottolinea come abbia fatto esclusivamente il suo dovere: "Definire massacrante il ritmo di due riunioni al giorno al Senato vuol dire non avere idea di cosa significhi veramente lavorare. Portiamo rispetto a chi si massacra veramente di lavoro; io lo porto sempre, forse non tutti fanno altrettanto". Per l'esponente di maggioranza "avere istituzioni che funzionano è un diritto dei cittadini, che ci hanno votato e ci hanno scelto, ed è per noi un dovere lavorare per loro. Mi pare che l'obbiettivo sia raggiunto: stiamo andando avanti con le riunioni sul Ddl Caccia, con due riunioni al giorno per dare modo a tutti i colleghi di illustrare i propri emendamenti, senza ostacolare gli altri iter dei provvedimenti; basti pensare che solo oggi abbiamo approvato la risoluzione sulla proposta di modifica della Pac, Abbiamo lavorato al Decreto Pmi. Abbiamo incardinato il Decreto Incentivi e ne abbiamo già fissato le prime audizioni, così come per il Decreto Concorrenza. Direi che nulla di ciò che dovevamo fare è stato lasciato indietro, semplicemente abbiamo ottimizzato e lavorato. Non credo ci sia nulla di eroico nel fare una riunione alle 8 di mattina, orario in cui decine di migliaia di italiani sono già al lavoro da ore, o presentarsi a un incontro da 3-4 ore alle 19. Un bel bagno di realtà non farebbe male".
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