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Fico, dopo il gozzo di cittadinanza c'è il comizio col parente del Br
Oggi 13-11-25, 08:13
Altro che campagna elettorale. Quella di Roberto Fico verso Palazzo Santa Lucia è una vera e propria via crucis. A far discutere, stavolta, è la partecipazione del candidato del centrosinistra a un evento organizzato dal sindaco Biagio Rossi, nipote acquisito di Pasquale Aprea, ex brigatista rosso pentito e graziato, noto per essere stato il carceriere dell'ex assessore democristiano Ciro Cirillo. Motivo per cui il comizio che si dovrebbe tenere mercoledì mattina, al Palazzo dello Sport di Cercola, sta scatenando più di un semplice dibattito. In questo caso, spiega Sergio Rastrelli, segretario della Commissione Bicamerale Antimafia, il primo a sollevare l'incongruenza, non si tratta di «legami parentali recisi o confinati in un remoto passato, come quelli criticati vigliaccamente alla mia presidente Colosimo», ma di un rapporto ben intrecciato alla vita amministrativa di una delle più vive e importanti cittadine dell'hinterland partenopeo. «Il redivivo Aprea - spiega - è stato delegato di lista alle elezioni comunali del 2023 di “Uniamoci per Cercola”, compagine a sostegno dell'attuale primo cittadino, e la figlia è tuttora consigliere comunale di maggioranza». Ecco perché il buon Robertone da Napoli, a suo parere, tutto potrebbe fare tranne che il «moralizzatore». Medesimo ragionamento vale per il suo Movimento. «I pentastellati - sottolinea l'esponente di FdI - ancora una volta predicano male e razzolano peggio». Il caso del gozzo di lusso, ormeggiato in una base dell'aeronautica a canone agevolato, d'altronde, vale più di mille parole. Il diretto interessato, sollecitato dai cronisti, parla di «illazioni che non stanno né il cielo, né in terra», ma è chiaro come sulla vicenda più di qualcosa non torni. Come sottolineato dal viceministro Antonio Iannone, il pentastellato non ha spiegato come abbia ottenuto quel trattamento privilegiato, a quale prezzo, così come non ha ancora rivelato quanto ha speso per un'imbarcazione che, come mostrato dalle foto diffuse sul web, non tutti possono permettersi. Fico, d'altronde, non ha risposto neanche alla domanda del capogruppo FI in Senato Maurizio Gasparri che gli aveva solo chiesto cosa avesse fatto dopo aver lasciato Montecitorio per mantenere un tenore di vita che certamente non può permettersi un semplice insegnante o un qualsiasi altro impiegato. Ulteriore figuraccia, poi, quella denunciata dal quotidiano Libero, sulla scorta. Per diciotto mesi, il paladino degli ultimi avrebbe goduto di un servizio a protezione misto, costato allo Stato circa 100mila euro, pur avendo terminato la funzione per cui il dispositivo era previsto. Insomma, Robertone non si è fatto mancare niente, sconfessando, per filo e per segno, quanto predicato negli anni dei “duri e puri”. L'aspirante governatore d'altronde, del grillismo delle origini non ha proprio nulla, considerando che è in corsa e può spuntarla solo grazie ai voti di Mastella e Cesaro, ovvero quei protagonisti della politica locale che, fino a ieri, riteneva il "male assoluto" e, invece, oggi considera "indispensabili". A Napoli tutti cantano “scurdammoce ‘o passato”, ma qui siamo di fronte a una vera e propria amnesia.
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