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Rizzo: "Sinistra disposta a tutto per una poltrona. M5S? Francia o Spagna purché se magna"
24-07-2025, 16:56
«Questa sinistra è il contrario di quella del secolo scorso. La questione morale è un lontano ricordo e i riferimenti non sono più operai e lavoratori, ma Spread e banche». A dirlo Marco Rizzo, leader di Dsp, che, anticipa alcuni contenuti della sua «biografia di periferia», a breve sugli scaffali delle principali librerie nazionali. Nel campo largo abbondano i giustizialisti. Da Milano a Bari, però, c'è chi predica bene e razzola male. Non crede sia finito il tempo dei moralismi? «C'era una volta Berlinguer. Dopo il sindaco di Milano, quello di Prato e di Sorrento, adesso anche Matteo Ricci, candidato governatore delle Marche, finisce nella bufera. Ecco perché questi signori non sono degni di fare prediche o impartire lezioni. Sono tutt'altro rispetto alla forza in cui ho militato. Gli assi cardinali, d'altronde, ora sono politica woke, Nato, Ue, Fmi e Bce». Che idea si è fatto, intanto, rispetto a tutti questi scandali? «Quanto detto dall'ex sindaco di Pesaro è gravissimo. Cossutta, Paglietta o Fabrizio Barca certamente non si sarebbero fidati dei propri dirigenti e collaboratori, anzi li avrebbero controllati a vista. La fiducia cieca si dà solo alla fede». Nel capoluogo lombardo, invece, cosa è successo? Sala deve dimettersi? «Se c'è una colpa dovrebbero lasciare tutti, non solo il sindaco. Chi è innocente va avanti. Nella Milano dem, invece, vale il principio della mezza colpa». Forse qualcuno al Nazareno vuole sbarazzarsi dell'amministratore scomodo? «Una volta regnava l'idea per cui la mela rossa fosse, a prescindere, un frutto sano. Ricordo bene quel manifesto degli anni Settanta. Oggi, invece, la mela è rossa solo per la vergogna». Alla gogna dei giustizialisti, però, finiscono tutti coloro che collaborano con l'attuale esecutivo, vedi Salvini… «La logica dei “due pesi e due misure” è un mantra di una certa parte politica. Non vale solo per gli interni, ma anche per gli esteri». A cosa si riferisce? «Alla vigilia del referendum si parlava solo di Gaza. Adesso, a parte qualche gazebo isolato, il tema sembra essere finito in soffitta. Prevale il silenzio. Questa parola, d'altronde, è come l'antifascismo. Viene utilizzata a corrente alternata, ovvero quando ci sono scadenze elettorali o quesiti per cui occorre raggiungere un quorum. Sono certo che a ottobre, quando sarà il momento delle regionali, il Medio Oriente ricomparirà come nel più classico dei miracoli. Questa, d'altronde, è la ragione per cui prendo le distanze da questa sinistra. Sulla “contraddizione”, a queste latitudini, d'altronde, potrei scrivere biblioteche. Vedi l'ultimo caso De Luca. Lo sceriffo usa il maestro russo per trattare con la sua segretaria. Non a caso, dopo aver ottenuto quanto auspicato, lo molla». Un qualcosa di inspiegabile, ad esempio, è come il governatore uscente di Palazzo Santa Lucia possa ritrovarsi con quei pentastellati che ha sempre criticato… «La parola “ridicolo” è direttamente proporzionale al M5S di Conte. Sarebbero disposti a un accordo con chiunque. “Francia o Spagna purché se magna”». Un problema risolto per il Nazareno è quello chiamato Renzi. Il leader di Iv accetta tutti i profili proposti dall'asse giallo-rosso. A cosa è dovuta la metamorfosi? «Tutti quei soggetti che non perdevano giorno per mettersi l'uno contro l'altro, adesso vivono tutti gioiosamente nella sinistra. La vecchia sinistra, però, era unita per una grande idea, non per una misera poltrona».
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