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Gli incontri di Hannoun e Hijazi in Parlamento: si riunivano con Pd e 5 Stelle
Oggi 05-11-25, 08:12
Non solo selfie e inviti ai convegni. Mohammad Hannoun, il giordano filo Hamas al centro dell'inchiesta de Il Tempo che ha di recente ricevuto il foglio di via da Milano per istigazione all'odio, ha frequentato i palazzi romani grazie ai partiti dell'opposizione italiana. Leggendo il sito Infopal, legato ad Hannoun, si legge, in riferimento all'anno 2019, che «l'Associazione dei Palestinesi in Italia ha tenuto una serie di incontri con politici italiani di spicco all'interno del Parlamento italiano. Il primo incontro è avvenuto con una grande delegazione di membri del partito al potere, il M5S, seguito da un incontro con i membri del Partito Democratico, e un terzo con i deputati del Partito Liberi e Uguali e con un membro del Comitato di Difesa». Il motivo? Lo comunicano loro: «Tali incontri sono stati organizzati dall'Api per promuovere un'equa posizione ufficiale italiana soprattutto dopo il cambio di alleanza politica al governo, e per far conoscere i pericoli rappresentati dalle misure israeliane, sostenute dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e il loro impatto sullo status dei gerosolimitani in particolare e sulla situazione palestinese in generale». Ma non solo, perché hanno anche «concordato di inviare una delegazione parlamentare italiana in Giordania per conoscere le condizioni dei Palestinesi nei campi profughi e di provare a inviare un'altra delegazione per rimuovere l'assedio sulla Striscia di Gaza». Insomma, un rapporto di lunga data, visto che figurano loro riunioni anche nel 2015, dove erano presenti Abspp, Api e Gpi: «Alcuni dei rappresentanti della comunità palestinese hanno incontrato dei deputati del Movimento 5 stelle al parlamento». E aggiungono che «la loro accoglienza nei nostri confronti è stata più che positiva, il tempo a disposizione per gli interventi è stato molto. I nostri interventi sono stati toccanti e profondi e questo ha fatto sì che tutti diventassero ancora più convinti della giustizia della nostra causa, la causa di tutti, quella palestinese».
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