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Il Pd si ricompra "casa" e batte cassa agli iscritti.Raccolta fondi per la sezione di Berlinguer
Oggi 13-11-25, 09:30
Una gestione assai particolare quella del patrimonio immobiliare del Pd, ovvero ex Pds-Ds-Pci, che negli anni ha visto via via non solo depauperare i beni ma entrate in un ginepraio di associazioni e fondazioni finite praticamente tutte con i bilanci in rosso. E già, perché mentre nei palazzi si chiedeva la patrimoniale (argomento tornato in auge proprio in questi giorni), l'aumento delle tasse sulle case e tutto quanto riuscisse a tartassare il cittadino «comune», il partito godeva di un patrimonio plurimilionario, trasferito poi in fondazioni e associazioni create ad hoc con tanto trattamento fiscale agevolato. Ma questa è un'altra storia. Quello che colpisce, oggi, è che il Pd torna a battere cassa di fatto per ricomprare le sedi affidate a quelle stesse fondazioni alle quali il Nazareno pagava l'affitto. Insomma, un «affarone» verrebbe da ironizzare. Ma al cuore non si comanda e allora almeno su alcune sedi storiche il partito sembra determinato a tornare alla piena proprietà. È il caso del circolo Pd di Ponte Milvio, per il quale ieri è stata organizzata una cena di raccolta fondi con il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, la segretaria del Pd, Elly Schlein, il tesoriere del partito, Michele Farina, i segretari regionali e comunali del partito e, come risulta dalla lista degli invitati, una folta schiera di parlamentari. Nonché la famiglia Berlinguer. Il circolo di Ponte Milvio infatti non è un circolo qualsiasi. A questa «sezione»- come si chiamava all'epoca - era infatti iscritto Enrico Berlinguer. Un richiamo al cuore dunque al quale non si può rinunciare. Del resto la storia merita. Un po' come il film «Peppone e don Camillo», la prima sezione del Pci di Ponte Milvio fu aperta nel 1948 al piano terra di Palazzo Brasini, dal nome dell'architetto fascista che progettò e realizzò l'immobile dove viveva al primo piano. Come ricordato dall'Agi, la notte dell'attentato a Togliatti, si dice che i Brasini tenessero una festa, ma il segretario della sezione fece "notare" la mancanza di rispetto e gli ospiti furono rispediti a casa. Negli anni Settanta la sezione si trasferì in via Prati della Farnesina, la sede che ospita ancora oggi il circolo Pd. Ben lontano dall'attività frenetica degli anni della contestazione giovanile, la storica sede (più nella memoria dunque che nel luogo fisico di per sé) rischia ora di chiudere i battenti. E in realtà quella di ieri non è stata l'unica iniziativa per salvare i circoli dem. Solo a Roma sarebbero 16 quelli «a rischio» e proprio poco prima del Natale scorso, analogo incontro con i «big» del partito, fu organizzato sempre per una raccolta fondi per salvare quelle sezioni destinate altrimenti a «morte certa». Evidentemente tra il partecipare e l'"elargire" la differenza è sostanziale. Così il tesoriere dem, Michele Fina, magari proprio dopo quell'evento «magro», circa un anno fa ha introdotto un meccanismo in base al quale parte dei versamenti del 2xmille al partito confluisce ora direttamente nelle realtà locali. «L'operazione Ponte Milvio fa parte di una operazione più generale che, in tempi ragionevoli, porteranno al patrimonio del Pd tutti i circoli di Roma e provincia - ha spiegato all'Agi Fina - per questo ringrazio Futuro Storico", l'associazione oggi proprietaria della sede, e tutti i segretari che in Italia stanno portando avanti iniziative per il ri-acquisto delle sedi». Solo per Roma, tuttavia servirebbero quasi due milioni di euro. Tutto questo per ricomprare gli immobili da se stessi.
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