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"Io sindaco gay vi dico: questa è la destra dei diritti". Basso dedica la vittoria a Meloni
Oggi 16-04-25, 08:22
«Risposta della città univoca, abbiamo prevalso ovunque», sono queste le parole del nuovo sindaco di Pordenone, Alessandro Basso, di Fratelli d'Italia. Una vittoria netta, con quasi il 54% dei voti. Un dominio della destra, se consideriamo che a Monfalcone Luca Fasan della Lega ha vinto con oltre il 70% delle preferenze. Si dice che la destra sia omofoba, eppure lei si è sentito accolto, è stato scelto e ha vinto. «Assolutamente sì. C'è ancora questo immaginario collettivo, secondo cui la sinistra detiene il primato dell'accoglienza, dell'inclusione e dell'apertura. Ma noi, da destra, abbiamo completamente scardinato questo stereotipo. Per questo non accetto lezioni sui diritti civili da nessuno. Fratelli d'Italia, da questo punto di vista, ne è la prova concreta. Sono un esempio di integrazione, inclusione e apertura, pur rimanendo ancorato a valori conservatori che costituiscono la base della nostra identità». Quindi diritti civili e valori conservatori possono coesistere? «Certo. Io stesso ne sono la dimostrazione. Sono un conservatore, e allo stesso tempo vivo pienamente l'esperienza dei diritti. Credo nella famiglia, nel modello madre-padre. Sono un cattolico praticante e non ho mai visto alcuna contraddizione in tutto questo». Il risultato raggiunto a Pordenone, e anche a Monfalcone, rappresenta una risposta forte. «Ci siamo presentati agli elettori con un progetto innovativo, ma anche in continuità con il buon lavoro fatto. E i cittadini ci hanno premiati, con un risultato al di sopra delle aspettative. Questo successo lo dedichiamo idealmente a Giorgia Meloni. Pordenone è stato il primo capoluogo di provincia a guida Fratelli d'Italia, abbiamo espresso un ministro, un europarlamentare e una classe dirigente di valore. I detrattori dicevano che avevamo abbassato il quorum al 40% per vincere al primo turno, e invece abbiamo superato il 50%». Respinge le accuse al mittente... «Sì, falsa narrazione. Ora siamo pronti a governare. Alle polemiche hanno risposto numeri, fatti, squadra e risultati. E naturalmente il progetto politico». Di Monfalcone e del partito islamico di Bou Konate cosa pensa? «La sinistra ha strizzato l'occhio all'estremismo islamico, ma i cittadini hanno scelto, ed è ciò che conta. Nelle nostre liste ci sono persone di varie culture, ma le nostre non sono scelte strumentali». Resta il pericolo dell'Islam radicale. «Respingiamo con forza qualsiasi forma di radicalismo, soprattutto se mascherato da apertura religiosa. Non sono ben visti neppure da chi non condivide i nostri valori: anche loro sanno che c'è un limite».
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