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La destra chiede chiarezza sul ruolo di Hannoun, la sinistra continua a tacere
Oggi 27-08-25, 07:38
Quarant'anni dopo gli attentati contro la Sinagoga di Roma avvenuto il 9 ottobre del 1982, e quello a Fiumicino spunta un nome: Mohammad Hannoun. E spunta proprio grazie alla nostra inchiesta, dalle carte desecretate del SISMI. In un dossier, nella disponibilità del Parlamento, che Renzi desecretò in parte 2014, e per cui oggi si chiede che vengano desecretati ulteriori file relativi ai vertici di Abu Nidal, uno dei nomi chiave del terrorismo di matrice palestinese nella seconda metà del Novecento, responsabili dei 17 morti e 216 feriti causati dagli attentati. In quel file scopriamo, quindi, che c'è scritto un nome identico a quello di Mohammad Hannoun, l'uomo oggi più legato ad Hamas in Italia, al centro della nostra inchiesta visti anche i suoi legami con la politica italiana di area dem. Omonimia o qualcosa in più? Si tratta o no del presidente dell'Api, l'Associazione dei Palestinesi in Italia, dell'ABSPP e della Cupola d'Oro? È proprio per dipanare questo dubbio, che potrebbe cambiare il corso degli eventi, che il deputato di FDI Federico Mollicone ha firmato un'interrogazione indirizzata alla Presidenza del Consiglio, al ministro dell'Interno, della Giustizia e della Difesa per capire quali iniziative si intendano adottare per comprendere se i profili coincidano. A reagire è Gadiel, il fratello di Stefano Gaj Taché, il bimbo italiano di soli due anni ucciso nell'attentato della Sinagoga: «In questo momento non mi sento di parlare. In Italia si è scatenato un clima di odio antiebraico, che sta riportando me e la mia famiglia indietro di 40 anni. Lo stesso clima che ha generato all'epoca l'attentato alla sinagoga di Roma, dove mio fratello, un bambino italiano di soli 2 anni, è stato ucciso per mano del terrorismo palestinese per il solo fatto di essere ebreo». Dopo quasi mezzo secolo il dolore causato dal terrorismo palestinese non è ancora minimamente svanito. Ma a chiedere chiarezza è anche il Presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri: «Condivido la sollecitazione a fare luce sulla vera natura di Hannoun, per sapere quali siano i suoi precedenti. Riassummerò quindi iniziative in sede parlamentare, ma anche rivolgendovi alla massima autorità della sicurezza. La campagna che con coraggio Il Tempo sta facendo mette in evidenza i pericoli di un fondamentalismo che nel nostro paese è presente, in quartieri di periferia, con moschee abusive, con attività di varia natura. La vigilanza delle istituzioni è forte, ma è grave la complicità di alcuni settori politici della sinistra che non solo minimizzano questi problemi, ma addirittura hanno ostentatamente come figure di quarta fila della politica un atteggiamento di disprezzo nei confronti de Il Tempo che con coraggio sta svolgendo questa campagna. Pertanto, dobbiamo svelare tutti i misteri che accompagnano il signor Hannoun, capire meglio i suoi precedenti e mettere in mostra le complicità che oggi sono state alimentate dalla sinistra italiana, grazie al Tempo e al lavoro che sta facendo per la sicurezza del nostro Paese». Legami molto fitti tra Hannoun, il suo storico vice Sulaiman Hijazi e membri di sinistra appartenenti alle nostre istituzioni: sono andati in missione con l'associazione di Hannoun, la ABSPP, la pentastellata Stefania Ascari e l'ex grillino Alessandro Di Battista. Ma è stato visto anche con l'europarlamentare del Movimento 5 stelle Gaetano Pedullà, la deputata dem Laura Boldrini, il fedelissimo di Elly Schlein Marco Furfaro, il leader di Avs Nicola Fratoianni e la relatrice speciale Onu Francesca Albanese. Ed è proprio per questo motivo che l'europarlamentare della Lega Anna Maria Cisint ritiene «inaccettabile, poi, che alcune parti della sinistra continuino a intrattenere rapporti proprio con chi, in Italia, difende le ragioni di Hamas e che parrebbe pure mantenere legami con le stagioni più oscure dello stragismo palestinese. Si tratta di un vero e proprio tradimento, per ideologia e per qualche voto in più, che vede la svendita del nostro Paese ai fondamentalisti che vogliono sovvertire la nostra democrazia e sostituire la Costituzione con la Sharia». Il tutto in un silenzio assordante da parte di un'opposizione che probabilmente non sa nemmeno come districarsi da questo caso, nonostante sia estremamente chiara la domanda che abbiamo rivolto sia al Partito Democratico che al Movimento 5 stelle: vi discostate dai soggetti con cui siete stati ritratti? E se non lo fate, quale il motivo?
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